HOMEPAGE CRONACA ZERO CONTAGI ANCHE OGGI A VEROLI, CRETARO RICORDA MASSIMO ZEPPIERI

ZERO CONTAGI ANCHE OGGI A VEROLI, CRETARO RICORDA MASSIMO ZEPPIERI

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 Doppio bilancio a Veroli: quello delle voci contabili calendarizzate in consiglio con cifre a sei zeri e quello sui nuovi contagi che di zero ne ha uno solo. Uno zero venato dalla tristezza infinita per le morti che non arrivano dalle malattie che sono un imprevisto, ma dal lavoro che è un diritto, come la morte di Massimo Zeppieri a cui il sindaco Simone Cretaro ha voluto dedicare un commosso ricordo nella sua nota consueta. Sul fronte Covid intanto Il bollettino verolano di aprile sulle positività si avvia alla fine con la fine del mese. Ed è una fine che parla la lingua dei contagi zero. Almeno oggi, ancora oggi, si spera anche domani. Un domani che vede il Comune di Veroli che ha discusso in aula, in voce finanziaria, la richiesta di anticipazione di liquidità alla cassa depositi e prestiti nell’insolita, un po’ spettrale ma ma ‘azzeccata’ location del Pala Coccia, dove si è celebrata la prima assise civica della storia ernica a prova di distanziamento sociale. La nota di Asl e Prefettura ha certificato quello che proprio in questi minuti il sindaco Cretaro ha affidato alla sua consueta striscia informativa serale, venata dalla malinconia per la tragica scomparsa del concittadino Massimo: “Cari concittadini, buone notizie in merito ai contagi Covid, vista l’assenza di nuovi casi, ma per la nostra Città di Veroli è un giorno molto triste. Nel pomeriggio di ieri è deceduto, Massimo Zeppieri, un nostro concittadino che ha perso la vita a seguito di un incidente sul lavoro. Voglio innanzitutto esprimere a nome mio personale e dell’intera Amministrazione comunale sincero cordoglio alla moglie, ai figli e a tutti gli altri familiari. È una notizia che ha sconvolto l’intera comunità, e che deve richiamare l’attenzione di tutti rispetto al tema della sicurezza sui luoghi di lavoro, che ogni anno interessa moltissimi lavoratori, vittime di infortuni e, purtroppo, anche di decessi. È difficile accettare la morte di un lavoratore in un Paese, la cui Costituzione dice essere fondato sul lavoro. Caro Massimo, tra due giorni sarà la festa dei lavoratori, ma per noi ci sarà poco da festeggiare, almeno fino a quando non sarà azzerato o almeno ridotto sensibilmente il numero degli infortuni mortali; sarebbe questo un motivo valido per festeggiare il primo maggio. Un abbraccio ai familiari: il vostro dolore è il dolore e lo sconcerto di tutta la Città di Veroli. Arrivederci Massimo, continua a proteggere la tua famiglia come hai sempre fatto quaggiù”.

Monia Lauroni