Non arriverà la Befana a Santa Francesca. Non arriveranno le musiche e i colori che appartengono alle feste natalizie. Si spegne tutto così, come si è spenta su un asfalto nero la giovane vita di Lorenzo Quattrociocchi. È sceso il silenzio su Santa Francesca. Un silenzio composto, assurdo, inconcepibile. Un silenzio di dolore e di rispetto, di domande taciute e risposte improbabili. È che quando si spegne la vita di un diciottenne, si porta via qualcosa a tutta la cittadinanza. Lorenzo è il figlio di quella gente, quella madre è la madre di tutta la frazione. Annullati tutti gli eventi, tutte le manifestazione dell’Epifania. A Santa Francesca ora regna solo il silenzio e lo sconforto. Il ricordo di quel ragazzo che viaggiava con la sua moto in faccia al vento del mondo. Non doveva andare così. Ma il destino non guarda in faccia a nessuno, nemmeno a chi ha già sofferto della stessa sorte. Si può solo abbassare lo sguardo e pregare. Nel silenzio, nel dolore, nella speranza che quell’angoscia passi. “Ciao Lorenzo”, è l’unico grido che si leva da un paese distrutto. Il nostro cordoglio a quanti gli vogliono bene.
Monia Lauroni