Il modo di agire di Dio quasi tramortisce. E il creato partecipa, onesto e immobile, alla venuta del Messia. Ciò che non è vivo è fermo, ciò che non possiede la capacità insita di respirare è statico. Ma un refolo d’aria, un movimento impercettibile di foglia capovolge le regole. Le stravolge. E’ solo un momento che arresta, che ferma, che fissa il tempo a un determinato avvenimento. Un impatto emotivo il cui potere non è riservato solo ai fedeli, la rappresentazione della Natività dei Costruttori della Cometa d’Oro ha un’aura mistica di rara intensità.
Solo i protagonisti, nati sembra nello stesso istante, sobbalzati dalla terra nella quale hanno chiesto rifugio, capanna, culla. Intorno trecento pianeti immobili a guardare il miracolo. Anche loro forse con il bisogno di credere in qualcosa di più grande di loro stessi e di noi. Tra misticismo e consapevolezza, tra grazia ed eleganza, nella luce che scivola narrante e ci rende felici e smarriti. Lì dentro regna il silenzio del tempo, fuori c’è un vento cattivo.
La narrazione che si è fatta fin qui è finita mentre la Stella d’Oro ‘danza in silenzio’. Tutto riprende luce e ha di nuovo inizio come tutte le cose che terminano e riniziano. Terminano e riniziano.
Grazie ad Angela Papetti, Massimo Terzini, Carlo Quadrozzi, Ilaria Quattrociocchi, Ramona Basile, Rita Tarquini, Raniero Fiorini, Francesco Fiorini, Roberta Zaffi Borgetti: I Costruttori della Cometa d’Oro.
Monia Lauroni
Foto cover: Giuseppe Fiorini