E mentre tutto trema, persino il domani, tra giorni che non passano e giorni che nemmeno arrivano, un’immagine dolce, quasi surreale appare come preludio a tutte le metamorfosi possibili. La Madonnina di Prato di Campoli ammantata dalla prima neve, è un’immagine che apre il cuore. La sacralità della natura che dipinge magnificamente, grandiosamente, di bianco.
E’ un mondo così alto rispetto ai nostri pensieri che quasi ne avvertiamo il suono quando accade. Più di una fede, tra gli alberi del bosco, un dilagante, stupefacente senso di bellezza che ha il potere di avvicinare mondi lontanissimi, di alterare il tempo, di sovvertire le leggi a cui si deve obbedienza. Esiste bianco al di là del buio, esiste anima oltre l’immobilità. Un bianco che sa di fiori. Bianco che resiste tra un silenzio e l’altro. Neve che arriva senza distruggere come vento pulito che spazza via la polvere sollevata dai crolli.
Purezza di nuvole e cielo che rimette insieme i sussurri del giorno, li raccoglie come gocce d’acqua nel pozzo del mattino. Anche sotto questo cielo capovolto, può esserci tanta grazia. Il bene donato non va mai sprecato.
Monia Lauroni
Foto: Gianni Zeppieri