Veroli per la Pace. Nessuno si salva da solo. La salvezza non ammette disinteresse che già di per sé tende a distruggere qualsiasi anelito di speranza e di vita. Tracciare sentieri di Pace è stata la spinta motrice che ha mosso il Comune di Veroli a partecipare il 21 maggio alla Marcia per la Pace Perugia Assisi. “Trasformiamo il futuro” è il motto dell’iniziativa che vedrà quest’anno protagonisti – non spettatori – amministratori, alunni, insegnanti, cittadini e associazioni del territorio ernico. Una lodevole iniziativa che ha trovato immediata benevola risposta. Saranno infatti tre i pullman che domenica partiranno da Veroli per prendere parte alla significativa iniziativa di Pace, di reazione ai sentimenti di ansia, paura e disorientamento che si addensano in questo particolare difficile momento. Da Bastia ad Assisi, a piedi per dieci kilometri. In strada tutti insieme per testimoniare e assumere collettivamente l’impegno per la pace nei tanti contesti dove ciascuno si trova a vivere. Veroli non poteva mancare; quella Veroli che non si è mai tirata indietro quando c’era bisogno di aiuto. Quella Veroli che la Pace tra i popoli la tiene unita simbolicamente dalla durezza delle pietre giunte da ogni continente e che grazie agli artisti Spagnoli e Ricca, restano idealmente salde in unico globo. Perché la pace non è mai scontata, lo sanno gli artisti, lo sanno gli insegnanti, lo sanno quelli che a Veroli stanno al timone e virano ogni giorno contro un vento che ci vorrebbe estraniati dalle trincee. Lo sanno che Pace è sacrificio, è coraggio, è grido e salita. Era il 24 settembre del 1961 quando una marcia laica, la cui genesi andrebbe ricercata sorprendentemente al di fuori dei partiti politici, al di sopra della logica manichea della Guerra fredda, si inerpicò per la prima volta da Perugia fino alla rocca di Assisi. Non è semplice riassumere in poche battute il significato della Marcia della Pace, ma da quella prima volta non ha mai smesso di esistere. Domenica Veroli, come quella prima volta, entrerà a far parte di questa manifestazione con un linguaggio del tutto nuovo: il linguaggio dei giovani, delle generazioni future, della gente comune. Con lo stesso fervore che abitò l’animo di Aldo Capitini, ideatore, organizzatore e anima della Marcia. Veroli si è spesso distinta attraverso disparate iniziative per una cultura della pace e per la tutela dei diritti umani proponendo puntualmente al territorio momenti di riflessione, incontri e studi riguardanti tematiche che non devono essere trascurate, spesso d’intesa con le scuole e le associazioni locali. E su questo cammino i grandi passano il testimone ai più giovani, affidano ai loro visi spensierati e sorridenti quegli ‘slogan’ contro la miseria e la guerra. La Pace è ancora possibile. È sempre possibile. Domenica, Veroli ne sarà fiera testimone.
Monia Lauroni