HOMEPAGE CRONACA Veroli, giocano alla guerra: ragazzino rischia di perdere la vista

Veroli, giocano alla guerra: ragazzino rischia di perdere la vista

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Colpito ad un occhio mentre alcuni suoi amici stavano giocando al Softair (un gioco che si basa sulla simulazione di tattiche militari).
Ora Marco (il nome è di fantasia per tutelarne l’anonimato) un ragazzo di 17 anni residente a Veroli rischia di perdere la vista ed è stato ricoverato presso l’ospedale Olftalmico di Roma perché dovrà essere sottoposto ad un delicato intervento chirurgico.
Il proiettile partito da una pistola ad aria compressa utilizzata nel gioco della guerra ha cagionato danni al bulbo oculare.
Nei giorni scorsi il genitore del minorenne, accompagnato dal suo legale difensore Antonio Ceccani ha presentato una dettagliata denuncia alla procura nei confronti dell’autore materiale di quel deprecabile gesto. Si tratta di M.I. un ragazzo di 19 anni residente anche lui a Veroli. Il giovane deve rispondere del reato di lesioni colpose gravi.

I fatti risalgono alla metà di agosto scorso quando Marco, che si trovava in sella al motorino, si stava recando a casa di amici. Giunto davanti all’abitazione di uno di questi, all’improvviso aveva sentito che qualcosa gli era entrato dentro l’occhio. Sospettando che stessero giocando a quella che viene chiamata l’arte del pallino a sei millimetri aveva chiesto se per caso stessero giocando con le armi giocattolo. Ma nessuno gli rispose. Gli amici avevano iniziato a giurare e spergiurare che loro non stavano assolutamente giocando al Softair. Ma quando Marco, accompagnato dal padre al pronto soccorso, si era sentito dire che l’occhio presentava una seria lesione e doveva subito essere ricoverato presso un centro attrezzato per quel tipo di patologia, era ritornato alla carica. Ancora una volta aveva chiesto agli amici di dire la verità perché ai fini della diagnosi era importante sapere che tipo di corpo estraneo lo avesse colpito. Soltanto a quel punto uno dei ragazzi del gruppo, un diciannovenne, anche lui di Veroli aveva ammesso di aver utilizzato un’arma ad aria compressa.

Il genitore del ragazzino rimasto ferito, che ha voluto andare a fondo alla vicenda, ha presentato denuncia nei confronti del maggiorenne chiedendo alla procura di svolgere le opportune indagini per accertare se vi siano responsabilità di quanto accaduto anche nei confronti di altri soggetti.
Il gioco del Softair che sta facendo letteralmente impazzire le nuove generazioni ha comunque delle regole ben precise: mai colpire il soggetto in pieno volto e mai a distanza ravvicinata. Per non dimenticare che questo tipo di gioco necessita di autorizzazioni e di luoghi idonei dove poter simulare la guerra indossando anfibi e tuta mimetica.