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Veroli, Gaetani e Fanfarillo con “Realtà riflesse” concludono la prima edizione di “Psycroma – il colore, la mente” nella sala d’arte Crystal

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‘Realtà riflesse’ o riflessi di realtà? Sarà questo l’interrogativo che attraverserà gli spazi della sala d’arte Crystal di Veroli. Due pittori a confronto, eterea lei, ‘iperbolico’ lui. Sono le Realtà di Roberta Fanfarillo e Paolo Gaetani, i due artisti che concluderanno la prima edizione di “Psycroma – il colore, la mente”, con una doppia esposizione che verrà inaugurata sabato 31 luglio a partire dalle ore 18,00 e rimarrà godibile fino a domenica 15 agosto. Eccezionali virtuosismi cromatici ed accrescenti scomposizioni dell’essente duetteranno, contrastandosi all’apparenza, con profonda sincerità di dialogo, attraverso le opere dei due artisti, verolano lui, alatrense lei, capaci di cogliere non solo l’estetica e la bellezza delle cose, ma anche quei pezzi d’anima che vagano zingari tra mondi interiori e mondi esterni. Fanfarillo e Gaetani non sono nuovi ad esporre in tandem le loro opere, tuttavia nella piccola galleria di via Casalunga si tratterà comunque di un debutto per i lavori di realismo di Gaetani, e per quelli su lamina di alluminio di Fanfarillo. Lo sguardo sicuro, scomposto e ricostruito del mondo di Gaetani, si rifletterà narciso sulla superficie ‘di lago’ della Fanfarillo, restituendo un’ immagine che non sarà un gioco di specchi, ma un discorso intenso tra due modi diversi di raccontare il mondo. Senza vanità, senza eccessi, senza spazi dilatati e carni eccessive. Sono luoghi dell’immagine, fragili e dannatamente veri, che si aprono davanti agli occhi del pubblico, un mirabile universo artistico, due mondi in cui ogni segno ha insieme peso e leggerezza, tutto il carico dei sentimenti, la levità della forma. Roberta Fanfarillo, classe ’67 di Alatri, ha approcciato il mondo dell’arte grazie agli insegnamenti di Benedetto De Santis, un altro artista alatrense che le ha fornito le prime conoscenze tecniche e di storia dell’arte per una iniziale formazione della sua sfera emotiva. “Interpretare, piuttosto che rappresentare la realtà” è la linea guida lungo la quale si muove l’artista, proponendo il proprio lavoro anche presso un piccolo studio nel centro di Alatri, chiamato [Civico]61. “Posso fidarmi dell’autenticità dell’arte, affidandomi completamente a lei, appagando l’inesauribile desiderio di completezza e conoscenza di me stessa”. Paolo Gaetani, nato a Veroli nel 1961, ha iniziato la sua attività artistica negli anni Ottanta, frequentando lo studio di un grandissimo artista inglese che ha vissuto nella città ernica: Francis Cox. Punta molto sulla sperimentazione, impostando la sua ricerca sullo studio e sull’utilizzo di colori, toni e linee. Dipingere attraverso il “dosaggio e l’accostamento di luci ed ombre, giocando con i colori e i toni – questa è la poetica di Gaetani – oppure, al contrario, catturare la vera forma degli oggetti, per rappresentarli in modo reale nelle loro forme e nei loro colori”.

Monia Lauroni