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Veroli, celebrazioni per il 25 Aprile

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La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando inizia a mancare”.         Piero Calamandrei

Una frase che oggi, domani, ogni giorno, deve riecheggiare nelle nostre menti perché mai come in questo difficile momento ci sentiamo privati di quel senso di libertà a cui siamo abituati,  di cui, giorno dopo giorno, riscopriamo il valore e che erroneamente diamo per scontata. Celebrare il 25 Aprile nel silenzio delle piazze vuote, senza i colori, le persone, i sorrisi, le strette di mano, i canti. Senza i tanti grandi e piccoli gesti che sono sempre stati  dati per scontati. Senza la festa. Tuttavia, seppur in forma ristretta, il Comune di Veroli alla presenza dei soli amministratori, del consigliere regionale Mauro Buschini, del presidente della Pro Loco, del Comandante della Polizia Municipale Massimo Belli ed alcuni rappresentanti dell’Anc Veroli, hanno comunque  onorato questa ricorrenza con la deposizione di una corona d’alloro ai piedi del  Monumento ai Caduti.

Anzi, la tragedia del Covid 19 paradossalmente, ha permesso di attualizzare più che mai il concetto di Libertà e Resistenza. Pochi minuti, pochi i presenti, poche parole con le quali il sindaco Simone Cretaro ha ricordato quel lontano 25 aprile 1945, giorno in cui venne proclamata l’insurrezione generale in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti.  I sacrifici di migliaia di uomini e donne che, spinti da ideali di unione, uguaglianza, libertà e democrazia, hanno incontrato la morte per difendere i propri diritti. Ed i nostri. L’emergenza sanitaria ci ha costretto a sperimentare cosa significhi essere privati della libertà e ci ha mostrato quanto questa sia fragile e come debba essere tutelata e custodita. Un bene tanto fragile quanto prezioso, che merita di essere accudito con cura. Ma non c’è libertà se non c’è giustizia sociale.

L’emergenza sanitaria ha reso evidente ciò che già sapevamo: anche in tempi bui la vera democrazia sarà il vero anticorpo per la tenuta sociale quando l’emergenza sanitaria sarà finita. Perché ci aspettano tempi duri, lo sappiamo, probabilmente durissimi. Ne usciremo se sapremo essere uniti da valori capaci di rappresentarci tutti: l’uguaglianza, il lavoro e la solidarietà. Questa non è solo una crisi sanitaria. È una crisi economica, morale e sociale che va affrontata insieme e dalla quale si esce tutti insieme o non si esce affatto. C’è bisogno di nuovi custodi e di nuove staffette. Persone capaci di pensare e di progettare un mondo migliore e più giusto, per tutti. È un compito impegnativo e non rinviabile, ma non impossibile. La guida c’è già e sta nella piena applicazione della nostra Costituzione nella quale sono delineati chiaramente i concetti di solidarietà, uguaglianza, giustizia sociale.

Non ci può essere futuro senza il ricordo. Il ricordo di quello che è stato, quel ‘virus mutante’  conosciuto sotto forma di dittatura. Nel corso del tempo l’abbiamo visto cambiato in razzismo, sopraffazione delle minoranze e dei più deboli. L’abbiamo visto teorizzato,  esercitato nel controllo sociale e nella riduzione dei diritti. Con altri nomi e con lo stesso odio. Per questo il Comune di Veroli ha fatto in modo che, nonostante il periodo difficile, questa festa non sia stata  sminuita a una giornata come tante, ma sia stata monito di forza e unità in nome di  chi, con la vita, ci ha regalato la Libertà e per quanti dovranno lottare quando ci sarà da ripartire. Solo uniti ce la faremo. A favore della libertà e per la democrazia, contro ogni sopruso, sempre.

Monia Lauroni