Edizione 78 della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia segnata da alcuni elementi: la situazione pandemica che ha costretto la Biennale a consentire l’accesso alle proiezioni solo a seguito della prenotazione online, da effettuarsi tramite una piattaforma che ha causato tantissimi problemi ai festivaleri. Esposte le difficoltà, passiamo al core della Mostra: i films. E la partenza con “Madres paralelas” di Almodovar é stata sicuramente scoppiettante. Supportato dalla sua attrice preferita, Penelope Cruz, attraverso la storia di due maternità non semplici, perché una capitata alla soglia dei 40 anni ed un’altra di una ragazza molto giovane che il destino fa incrociare, arriva al tema più caro al regista della memoria civile della Spagna con un finale molto toccante. Continuando con il Concorso passiamo a Jane Campion che in The Power of dog (Il potere del cane) che ci porta nel west degli anni 20, con le prime auto che scorazzano a fianco dei cavalli e delle mandrie. In questo scenario si muovono Phil, cow boy all’antica che vive nel mito dell’uomo che l’ha plasmato, suo fratello George per contro di spirito più aperto, infatti è lui il proprietario della macchina, la moglie di questi Rose con la quale arriva anche il timido figlio Phil. Il racconto sembra svilupparsi in maniera classica ma una sensualità sotto traccia comincia piano piano ad emergere fino a venire fuori in nel finale. In sintesi si potrebbe dire i “deboli” prevalgono sui “forti”.
Alfredo Salomone
