HOMEPAGE CRONACA Un charleston monticiano all’Ariston

Un charleston monticiano all’Ariston

778
CONDIVIDI

 Dal palco dell’Ariston alla Ciociaria. Una ‘liaison’ che passa per Monte San Giovanni Campano. Non una, ma ben due volte. Storie diverse, diversi interpreti, diversi brani. Uno vincitore, uno ‘imputato’. Partiamo dall’ultimo. Festival di Sanremo 2021, a gran sorpresa e fra troppe polemiche, vincono i gagliardissimi Maneskin. Amatissimi dai giovani e da non pochi millenial, considerati ai limiti dello scandalo dai nostalgici del gelato al cioccolato e del mandolino. Mettiamo da parte il front man Damiano e spostiamo l’attenzione sul batterista. Ottime capacità tecniche, grinta e presenza scenica. Si chiama Ethan Tochio ed ha vissuto per anni a Monte San Giovanni Campano, precisamente a Colli. Da qui si spostava ogni giorno per seguire i suoi ‘ritmi’ e raggiungere Isola del Liri dove si trovava la sua scuola musicale. E’ ad Isola del liri che Ethan ha iniziato a prendere lezioni di batteria. Poi un annuncio postato su facebook, Ethan risponde e viene ‘reclutato’ nel gruppo che ha rivoluzionato gli standard sanremesi. Ma Monte San Giovanni Campano era già entrato in ballo, anzi in canto, nel Festival del 2016 passando per un plagio presunto, o meglio, per un inedito che poi non risultò tale. Il paese ernico fu infatti la location dove venne montato il brano “Il Silenzio” da cui, a detta della direzione artistica del Festival e quindi di Claudio Baglioni, venne tratta forse un po’ troppa ispirazione per un brano presentato da Ermal Meta e Fabrizio Moro “Non mi avete fatto niente”. Autore unico Andrea Febo. La canzone che avrebbe dovuto ispirare quella al centro delle polemiche venne materialmente assemblata in uno studio di registrazione di Monte San Giovanni Campano ed autori degli arrangiamenti tre ciociari doc: Maurizio Mingarelli, Fabio Raponi e Marco Ceci. Il terzetto di prolifici musicisti arrangiatori aveva infatti provveduto a dare struttura e corpo strumentale ed armonico a “Silenzio”, per poi montare quel brano in terra ernica e gettare i presupposti per quel “caso” nazional popolare risolto poi con la riammissione del brano in gara. Strana coincidenza: anche il brano vincitore di quest’anno ‘Zitti e buoni’ dove a dare groove e giù di autentica energia è il fascinoso batterista che ha vissuto a Monte San Giovanni Campano, a detta di Anthony Lazlo e Nebra, sarebbe in odor di plagio. Resta di fatto però che l’impronta ciociara, anche a filo di giudizio, per la seconda volta ha lasciato tracce di sé sul palco dell’Ariston. Da Monte San Giovanni Campano è tutto, up the lights.

Monia Lauroni