Domenica 18 Giugno 2017, si è festeggiato il 26° anniversario della Comunità in Dialogo di Trivigliano, nel salone “Nell’Amore”, splendidamente allestito per l’occasione dai giovani in programma, nel quale abbiamo gioito sì della celebrazione di una ricorrenza, ma ancor più per altri nove giovani che per l’occasione hanno terminato il programma della comunità, che segna, come dice p. Matteo, solo la prima pagina del Libro della Vita.
La giornata è iniziata con l’arrivo delle famiglie e di tanti giovani che da anni hanno portato a compimento il percorso comunitario (che hanno testimoniato la loro gioia di essere ormai da anni protagonisti positivi della propria vita) nonché delle Autorità: il sostituto procurato della repubblica dott. Adolfo Coletta, il Comandante Provinciale dei Carabinieri, Colonnello Giuseppe Tuccio; il Comandante della Compagnia di Alatri, Maggiore Antonio Contente; il Dirigente Commissariato di Fiuggi Sergio Vassalli; un Ufficiale della Guardia di Finanza di Fiuggi e il sindaco di Trivigliano dott. Ennio Quatrana.
Anche se non presenti fisicamente, il Rabbino Capo di Roma, dott. Riccardo Di Segni, il rappresentante della Comunità Palestinese in Roma Salameh Ashour e l’On.le Antonio Tajani, Presidente del Parlamento Europeo, hanno comunque voluto manifestare tutta la loro stima e tutto il loro affetto per la Comunità in Dialogo, con un saluto rivolto a tutti i presenti.
Alla celebrazione della Santa Messa, presieduta da p.Tomaz Mavric, padre Generale della famiglia Vincenziana, di cui fa parte padre Matteo Tagliaferri, fondatore della Comunità, erano presenti anche il Visitatore d’Italia, p. Nicola Albanesi accompagnato da p. Angelo Marras, nonché il Vescovo Mons. Lorenzo Loppa.
Nel corso dell’omelia, il Padre Generale ha ringraziato di cuore per il Miracolo a cui stava assistendo vedendo giovani così vivi e profondi, come gli era successo anche la scorsa settimana durante una visita al nostro Centro Di Buldinka, in Ucraina: “La verità e la sincerità dei giovani è liberante!”.
Mentre, al termine del pranzo, l’arrivo della torta preparata dai giovani della Comunità, sulla quale era stampata la domanda “Quale speranza di fronte al malessere della famiglie e dei giovani di oggi?” è stata l’occasione per una riflessione del Vescovo, che, proprio nel giorno del Corpus Domini, ha indicato nell’Amore di Dio la speranza per superare le avversità della vita e la roccia sulla quale poggiarsi per avere la forza di uscire dalle dipendenze.
Il pomeriggio, iniziato con la testimonianza dei collaboratori della Comunità, dr. Adolfo Coletta e dr. Angelo Principia, che hanno sottolineato come l’esperienza della Comunità riesca a far riemergere e a dare rinnovato valore alle qualità personali dei giovani sopite dalla dipendenza, è stato animato da coloro che sono attualmente in programma, con scenette originali e coinvolgenti, che hanno offerto a tutti lo spunto per riflessioni sui temi della maturazione personale e della coscienza critica nei confronti del nostro modo di concepire l’esistenza, sostenuti dalla consapevolezza di quello che ha procurato loro la morte e di ciò che ora li rende testimoni concreti di una vita ritrovata.
Si sono succeduti i saluti dei giovani dei nostri centri all’estero, Reque in Perù, Buldynka e Visirka in Ucraina, Soacha in Colombia, e la testimonianza dei quattro giovani che, in Argentina, hanno aperto da poco più di un mese il Centro della Comunità in Dialogo a Bariloche, accogliendo Carlos, il primo giovane, facendosi compagni di cammino a lui e ad altri giovani che già si affacciano a chiedere aiuto sostegno ed un accompagnamento anche alle loro famiglie che pure hanno tanto bisogno di chi riporta loro speranza.
I Vincenziani di Bariloche, dopo aver realizzato un polo scolastico, sportivo e di aggregazione nella periferia degradata della città, si erano resi conto che quanto avevano realizzato non bastava a tenere lontana dai ragazzi la droga e, tramite padre Tomaz, si sono rivolti alla Comunità in Dialogo per chiedere la presenza di un’esperienza che incida maggiormente e dia una risposta determinante al malessere che comunque riaffiora in quei giovani.
Il punto culminante della festa è stato il saluto dei nove giovani che terminavano il programma, come molto toccante è stato il momento in cui i familiari sono saliti sul palco per abbracciare i propri figli scoppiando in un pianto, non più di sofferenza, ma di gioia e commozione incredibile! Padre Matteo ha voluto dare a padre Tomaz la spilla col logo della Comunità ed ha voluto che fosse lui a consegnare ai ‘fine programma’ la catenina con una croce colorata quale ‘segno’ di quel “Positivo” ritrovato dentro di sé.
Quest’anno la Famiglia Vincenziana compie 400 anni dalla fondazione ed il 28 Giugno padre Matteo con alcuni giovani, collaboratori e operatori della Comunità saranno ospitati dal Parlamento Europeo in occasione della ricorrenza. Interverranno p. Pedro Opeka, missionario vincenziano e candidato al premio nobel per la pace; suor Carol Keehan, Figlia della Carità e Presidente dell’Associazione Cattolica per la Salute degli Stati Uniti; padre Matteo Tagliaferri, padre Vincenziano e fondatore della Comunità in Dialogo; M. Mark McGreevy, Presidente della DePaul International.