Oggi alle 15:00 è programmata la pubblicazione del video ufficiale de “La morte di Gesù”, il canto recuperato durante la campagna di registrazione dei Trillanti effettuata nel 2017 ad Alatri da Mattia Dell’Uomo e Simone Frezza.
Mattia Dell’Uomo- la prima volta che ascoltai dal vivo questo canto è stato un colpo d’amore che non dimenticherò mai. Quella voce tremante, gli occhi lucidi, la lacrime sulle rughe di chi ha vissuto una comunità scomparsa, sono testimonianze che conserverò gelosamente ma che sono state sintetizzate attraverso il suono e il ritmo dell’ arrangiamento.
“Casa dopo casa, ad Alatri e in Ciociaria una coppia di giovani cantrici denominate “Cantarelle” eseguivano il brano durante la Domenica delle Palme, descrivendo e rievocando il succedersi degli eventi del Venerdì Santo. Abbiamo deciso di arrangiare con il nostro Sound – spiegano i Trillanti – questo brano che ci è stato trasmesso dagli anziani che abbiamo ascoltato e registrato, mettendo all’interno dell’arrangiamento le due melodie tradizionali raccolte a pochi chilometri a distanza. Questi messaggeri, con il loro canto, avevano il potere di trascinarti emotivamente e spiritualmente nella settimana santa, che come un orologio scocca la mezzanotte, le cantarelle ne segnavano l’imminente inizio. Dietro ogni racconto c’è una morale, che in questo caso, veniva rinnovata anno per anno attraverso il loro povero linguaggio”.
La descrizione del brano:
Il dolore di Maria, il conforto di Giovanni, il tradimento e l’amore del redentore erano il verbo che divulgavano le Cantarelle. E noi oggi, a modo nostro, vorremmo rievocare la funzionalità di questo canto, sia per dare notizia a tutti della Morte di Gesù e sia per riportarlo alla mente di chi non lo ascolta da molto tempo, o magari alle stesse Cantarelle che ora più non lo cantano.
La gradazione dell’incarnato del Cristo Morto, le lacrime sul volto della statua di Maria o i pennacchi che ondeggiano dallo storico stendardo della confraternita, disegnano sensazioni ben chiare di chi vive il Venerdì Santo ad Alatri e Fanno capire a chi vi partecipa per la prima volta che le emozioni risiedono nei minuziosi dettagli che plasmano il dramma liturgico.
Un sacco cenerino a righe, un cappuccio e un rosario ligneo legato ad una cintura costituivano il tradizionale abito processionale della “Confraternita Passione e Morte di N. S. Gesù Cristo – Chiesa di San Matteo ” nata ad Alatri nel 1778 dall’impegno di fede pratica di San Paolo della Croce; l’unica della quattro confraternite ciociare ancora oggi in vita. Ai frati Crociferi, dell’ordine di Sant’ Agostino, si deve la nascita storica della sacra processione del Cristo Morto. Essi percorrevano città e campagne flagellandosi ed invitando la popolazione alla penitenza, dando, così, vita al fenomeno dei battenti.
Il video è stato realizzato all’interno di due Chiese simbolo di Alatri: La chiesa di San Silvestro e la Chiesa di San Matteo