Falsi poveri, veri truffatori. A smascherare dei sorani che percepivano illecitamente il reddito di cittadinanza sono stati i finanzieri della Tenenza di Sora che hanno concluso due operazioni di servizio in materia di tutela della spesa pubblica. Due i cittadini italiani, in maniera indebita, percepivano il reddito di cittadinanza.
Le indagini, scaturite da un normale controllo, hanno consentito di individuare le due situazioni ‘truffaldine’ che hanno consentito ai diretti interessati di percepire oltre quattromila euro senza averne diritto. In un caso, le Fiamme Gialle sorane, nel corso di un controllo nei confronti di una ditta esercente l’attività di somministrazione di bevande e alimenti in forma itinerante, ma di fatto trasformata in sede fissa, hanno rilevato la presenza di un quarantacinquenne, originario del sorano e genitore del titolare dell’impresa, intento al confezionamento e alla vendita dei prodotti alimentari.
Una serie di appostamenti e di video hanno consentito ai finanzieri di constatare l’abituale presenza non solo del quarantacinquenne lavoratore, ma anche del proprio coniuge, nell’attività di vendita dei generi alimentari e, soprattutto, di accertare, da parte del medesimo, la percezione del reddito di cittadinanza a partire dal mese di giugno 2019, per un importo complessivo di 3.000 euro, la cui erogazione da parte dell’ente di previdenza era avvenuta in conseguenza della presentazione di false dichiarazioni sulla propria posizione lavorativa.
Nell’altro caso, i finanzieri della città volsca, nel corso di un controllo nei confronti di un venditore ambulante di frutta – un trentenne originario di Pofi -, rilevavano l’omessa installazione del misuratore fiscale e la mancata emissione dello scontrino fiscale a fronte di una vendita di prodotti, nonché l’’esercizio dell’attività commerciale in assenza di autorizzazione amministrativa, con conseguente sequestro amministrativo dei prodotti in vendita. Anche in questo caso veniva percepito il reddito di cittadinanza.