Si chiude il 2020 e, come ogni anno, arriva il momento del discorso di fine anno del presidente della Repubblica. Sergio Mattarella parla agli italiani. Il messaggio del capo dello Stato è una tradizione che va avanti dal 1949. Sono tanti i temi su cui Mattarella pone l’accento. Il primo è stato quello della pandemia da Covid che ha toccato duramente l’Italia: “Avvicinandosi questo tradizionale appuntamento di fine anno, ho avvertito la difficoltà di trovare le parole adatte per esprimere a ciascuno di voi un pensiero augurale. Sono giorni, questi, in cui convivono angoscia e speranza”. ha detto il Presidente della Repubblica nell’aprtura del messaggio di fine anno.
l 2020, come detto dal presidente del consiglio Giuseppe Conte nel messaggio agli italiani su Facebook, sarà davvero indimenticabile. “La pandemia che stiamo affrontando mette a rischio le nostre esistenze, ferisce il nostro modo di vivere – ha proseguito Mattarella -. Vorremmo tornare a essere immersi in realtà e in esperienze che ci sono consuete. Ad avere ospedali non investiti dall’emergenza. Scuole e Università aperte, per i nostri bambini e i nostri giovani. Anziani non più isolati per necessità e precauzione. Fabbriche, teatri, ristoranti, negozi pienamente funzionanti. Trasporti regolari. Normali contatti con i Paesi a noi vicini e con i più lontani, con i quali abbiamo costruito relazioni in tutti questi anni. Aspiriamo a riappropriarci della nostra vita”.
“Il virus, sconosciuto e imprevedibile, ci ha colpito – ha ricordato il capo dello Stato – prima di ogni altro Paese europeo. L’inizio del tunnel. Con la drammatica contabilità dei contagi, delle morti. Le immagini delle strade e delle piazze deserte. Le tante solitudini. Il pensiero straziante di chi moriva senza avere accanto i propri cari. L’arrivo dell’estate ha portato con sé l’illusione dello scampato pericolo, un diffuso rilassamento. Con il desiderio, comprensibile, di ricominciare a vivere come prima, di porre tra parentesi questo incubo”.
“Rivolgendomi a voi parto dalla necessità di dare insieme memoria di quello che abbiamo vissuto in questo anno. Senza chiudere gli occhi di fronte alla realtà. La pandemia ha scavato solchi profondi nelle nostre vite, nella nostra società. Ha acuito fragilità del passato. Ha aggravato vecchie diseguaglianze e ne ha generate di nuove. Tutto ciò – ha sottolineato il capo dello Stato – ha prodotto pesanti conseguenze sociali ed economiche. Abbiamo perso posti di lavoro. Donne e giovani sono stati particolarmente penalizzati. Lo sono le persone con disabilità. Tante imprese temono per il loro futuro. Una larga fascia di lavoratori autonomi e di precari ha visto azzerare o bruscamente calare il proprio reddito. Nella comune difficoltà alcuni settori hanno sofferto più di altri”. “La pandemia ha seminato un senso di smarrimento: pone in discussione prospettive di vita. E’ questa la realtà, che bisogna riconoscere e affrontare”.
C’è anche il tema della speranza nel messaggio di Mattarella, speranza di sconfiggere il virus e riprendere una vita normale: “Sono emersi segnali importanti, che incoraggiano una speranza concreta. Perché non prevalga la paura e perché le preoccupazioni possano trasformarsi nell’energia necessaria per ricostruire, per ripartire”.
“Stiamo mettendo in atto strategie più complesse, a partire dal piano di vaccinazione, iniziato nel medesimo giorno in tutta Europa. Mai un vaccino è stato realizzato in così poco tempo – ha detto Mattarella. Mai l’Unione europea si è assunta un compito così rilevante per i propri cittadini. Ha prevalso l’Europa dei valori comuni e dei cittadini. Non era scontato. Alla crisi finanziaria di un decennio or sono l’Europa rispose senza solidarietà e senza una visione chiara del proprio futuro. Gli interessi egoistici prevalsero. Ora le scelte dell’Unione europea poggiano su basi nuove. L’Italia è stata protagonista in questo cambiamento”.
“Per il vaccino si è formata, anche con il contributo dei ricercatori italiani, un’alleanza mondiale della scienza e della ricerca, sorretta da un imponente sostegno politico e finanziario che ne ha moltiplicato la velocità di individuazione. Ora a tutti e ovunque, senza distinzioni, dovrà essere consentito di vaccinarsi gratuitamente: perché è giusto e perché necessario per la sicurezza comune. Vaccinarsi è una scelta di responsabilità, un dovere“.
L’auspicio di Mattarella è che il 2021 sia “l’anno della sconfitta del virus e il primo della ripresa. Un anno in cui ciascuno di noi è chiamato anche all’impegno di ricambiare quanto ricevuto con gesti gratuiti, spesso da sconosciuti. Da persone che hanno posto la stessa loro vita in gioco per la nostra, come è accaduto con tanti medici e operatori sanitari. Ci siamo ritrovati nei gesti concreti di molti. È lo spirito autentico della Repubblica. “.