Nuove linee guida sul consumo di caffè arrivano direttamente dall’Efsa, l’agenzia europea per la sicurezza alimentare, che ha stabilito che berne più di 4 tazzine al giorno può essere pericoloso per la salute, soprattutto per le donne incinte e i giovani sotto i 18 anni. E’ stato infatti condotto per la prima volta uno studio a livello europeo.
I rischi a breve e lungo termine
Tra gli effetti nocivi di breve termine su adulti e bambini possono verificarsi disturbi del sistema nervoso centrale come sonno interrotto, ansia, variazioni del comportamento. A lungo termine il consumo eccessivo di caffeina è stato associato a problemi cardiovascolari e, in donne in gravidanza, a un ridotto sviluppo del feto.
Attenzione alle bevande
L’agenzia ha quindi raccomandato che vengano stabilite le dosi giornaliere massime oltre le quali l’assunzione di caffè diventa un potenziale problema.L’Efsa ha precisato che, specialmente per i più piccoli, attenzione maggiore deve essere riposta nel consumo di bevande energetiche e bibite contenenti caffeina. «Il rischio per la salute non è enorme – ha detto il portavoce dell’Efsa – ma c’è. Il messaggio principale è che i consumatori dovrebbero tenere conto delle diverse fonti di caffeina, oltre al caffè».
Le dosi massime tollerate dal corpo
Secondo l’Efsa, per un adulto la dose giornaliera per un consumo sicuro di caffeina è di 400 milligrammi. Considerando che una tazzina di espresso contiene dai 70 ai 100 milligrammi di caffeina, l’autorità europea fissa quindi a 4 il limite massimo di tazzine di caffè da bere al giorno. La dose massima raccomandata per le donne incinte è 200 milligrammi: oltre le due tazzine di caffè si rischia di danneggiare il feto. Per i bambini e gli adolescenti, invece, il consumo di caffeina non dovrebbe superare i 3 milligrammi per ogni chilogrammo di peso corporeo.
La metabolizzazione della caffeina
Se assunta oralmente la caffeina viene assorbita rapidamente e completamente dall’organismo. Gli effetti stimolanti possono insorgere da 15 a 30 minuti dopo l’ingestione e permangono per alcune ore. Negli adulti il tempo che l’organismo impiega a eliminare il 50% della caffeina varia a seconda di fattori come età, peso corporeo, gravidanza, assunzione di farmaci e stato di salute del fegato. Negli adulti sani la metabolizzazione della caffeina avviene in circa quattro ore, con oscillazioni dalle due alle otto ore.
I più dipendenti sono i danesi
In ben 7 dei 13 paesi europei presi in esame dall’Efsa, una parte della popolazione consuma più di 400 mg. A sorpresa, tra i più dipendenti da questa sostanza ci sono i danesi con il 33% degli adulti che ne bevono troppo, seguiti dai Paesi bassi (17,6%), dalla Germania, (14,6%), dalla Finlandia(13,4%), dal Belgio (10,4%), da Svezia (9%) e Francia (5,8%). Ma quando si parla di caffeina non ci si riferisce solo al caffè, ma a tutte le sostanza che contengono più caffeina come té , cola cola o cioccolato.
Fonte: corriere.it