HOMEPAGE CRONACA Regione Lazio in zona gialla, le nuove regole e restrizioni

Regione Lazio in zona gialla, le nuove regole e restrizioni

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Regione Lazio in zona gialla da lunedì 3 gennaio. Il trend dei contagi in aumento (che l’1 gennaio hanno fatto registrare 12.345 positivi nel territorio regionale), porta dunque anche il nostro territorio al cambio di colore, come accadrà anche per Lombardia, Piemonte, Sicilia Calabria, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Veneto e le province autonome di Bolzano e Trento. Il passaggio da zona bianca a gialla è scattato al raggiungimento di tre parametri (in contemporanea): incidenza settimanale dei nuovi contagi ogni 100mila abitanti uguale o superiore a 50 casi, il tasso di occupazione dei posti letto ospedalieri nei reparti ordinari al 15% e quello nelle terapie intensive al 10%.

 

Cosa cambia con la zona gialla

Ma cosa cambierà dal 3 gennaio rispetto alla zona bianca? Poche in realtà le nuove regole e le nuove restrizioni: fra queste l’obbligo di indossare mascherina all’aperto che però, con il nuovo decreto, è già stato esteso a tutto il territorio nazionale. Nei ristoranti cade la vecchia regola di stare al massimo in quattro in uno stesso tavolo, ma sarà necessario esibire il green pass rafforzato sia per consumare al tavolo sia al bancone di un bar. Ma anche questa misura in realtà è già estesa a tutta Italia e non riguarderà solo la zona gialla. Centri commerciali e negozi resteranno aperti e per i cittadini resterà comunque possibile uscire dal proprio comune o spostarsi in un’altra regione.

Altra novità riguarda inoltre le nuove regole, fissate con un’ordinanza firmata dal presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti, in base alla quale il test antigenico rapido, se positivo, non deve essere confermato dal test molecolare che viene effettuato solo su richiesta del medico in base alla valutazione dei sintomi.

Le nuove regole per la quarantena

Per quanto concerne l’isolamento, è già sparita dal primo gennaio la quarantena per i soggetti asintomatici, cioè per chi è stato a contatto un con positivo, ma non ha i sintomi del Covid. Però bisogna avere la dose booster del vaccino o aver finito il primo ciclo vaccinale (prima e seconda dose) nei quattro mesi precedenti al contatto. Si può anche aver avuto il Covid ed essere guariti da meno di 120 giorni. Invece della quarantena c’è un regime di auto sorveglianza (ci si monitora nello stato di salute) per cinque giorni, con l’obbligo di girare con la mascherina Ffp2 per almeno altri dieci. Chi è vaccinato da oltre quattro mesi, se asintomatico, deve invece fare una quarantena di cinque giorni, dunque non può uscire di casa. Non cambia niente per i non vaccinati: la quarantena resta di dieci giorni.

Super green pass

Il 5 gennaio il Consiglio dei Ministri potrebbe dare il via ad una ulteriore spinta alla vaccinazione con il Super green pass obbligatorio per i lavoratori. Cosa significa? Che se si vuole lavorare non basterà più anche solo tampone, ma si dovrà essere vaccinati. Se l’obbligo vaccinale è già previsto per sanitari, forze dell’ordine e insegnanti. Ora si potrebbe passare all’obbligo del certificato verde rafforzato partendo dai dipendenti pubblici che fanno lavoro di contatto con il pubblico. Poi si vedrà andando avanti. Anche perchè è tutto da decidere.