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Regione Lazio – Scuola, ecco le linee guida per la ripartenza a settembre

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I banchi meglio singoli e da disporre preferibilmente a scacchiera, la cattedra, così come la conosciamo dalla notte dei tempi, potrebbe sparire e la lavagna trovarsi sempre affissa al muro. Tutte misure che servono a guadagnare lo spazio necessario a garanzia del distanziamento sociale. Dopo Veneto ed Emilia Romagna anche il Lazio sottoscrive le sue linee guida per la ripartenza della scuola a settembre. Suggerimenti, e non disposizioni obbligatorie, che l’Ufficio scolastico regionale ha già inviato ai presidi degli istituti sul territorio. Saranno utili per la risistemazione degli spazi in chiave anti contagio.

Un metro tra le bocche e banchi a scacchiera

Il punto fermo da cui partire lo ha fissato il Comitato tecnico scientifico: il metro di distanza deve essere calcolato tra le “rime buccali”, come detto dal ministero dell’Istruzione, ossia tra le bocche degli alunni seduti al banco. Si calcola da fermi, è il cosiddetto metro “statico” e non “dinamico”, cioè che non tiene conto dei movimenti della persona. Quando l’alunno si alza dal banco e quindi si restringe il metro, basterà che indossi la mascherina. Forte delle indicazioni ufficiali del Governo in questo senso, la Regione ha elaborato un suo manuale (vedi layout in alto). I banchi, dicevamo, dovrebbero essere singoli, e verranno disposti in file orizzontali e verticali, anziché in diagonale, affiancati due a due. A separare una coppia dall’altra è consigliato un corridoio di 60 centimetri almeno.

Sparisce la cattedra

Alcune disposizioni specifiche riguardano la parte alta della classe, dove solitamente si trovano cattedra e lavagna. Continueranno a trovarsi in quell’area ma a ridosso del muro. Sempre per ottimizzare gli spazi disponibili. Fra docente e alunni i metri di distanza dovranno essere due. Da qui il suggerimento dell’Ufficio regionale: sostituire la cattedra con un banco semplice, da 70×50 centimetri, addossandolo alla parete, meglio se all’angolo opposto a quella della porta d’ingresso dell’aula.

Tra i suggerimenti degli uffici tecnici, quello di fare in modo laddove possibile di non dividere le classi. Disponendo nel modo descritto con il layout di cui sopra banchi e cattedra, in un’aula di 7 metri di larghezza per 8 di profondità sarebbe possibile farci stare fino a 36 alunni. Certo, come specificato nel testo delle linee guida, il layout è a titolo esemplificativo ma non tiene conto di fattori in presenza dei quali andrà per forza modificato. Vedi nel caso in cui ci siano finestre scorrevoli o che si aprono dall’interno, o in presenza di alunni disabili in sedia a rotelle. “Gli esempi di sopra – è specificato nella nota – non hanno alcuna pretesa di essere esaustivi ma sono volti solo a sottolineare come il layout dell’aula tipo vada opportunamente calato nell’aula concretamente utilizzata”. In generale i consigli vanno nella direzione di non spacchettare le classi. “Ciascuna istituzione potrà segnalare l’esigenza dei banchi mono-posto mancanti. Ciò in quanto è preferibile evitare di rompere l’unità del gruppo classe, ove già costituito, e anche tenuto conto della prossima disponibilità di ulteriori risorse e iniziative per l’acquisto di arredi”.