Un simbolo di fede che trova radici nell’opera del “Poverello” di Assisi e che si traduce in un ode alla bellezza ed alla solenne sacralità dei luoghi verolani. Quasi a tutelare e custodire quelle chiese e quella vita semplice che si svolgeva tra i vicoli e le piazze mentre nel mondo si compiva il più grande miracolo della storia dell’umanità. Anche quest’anno nella cripta della Basilica di Santa Maria Salome trova spazio il presepe artistico della basilica. Nato dall’idea del rettore Don Angelo Maria Oddi, che con l’aiuto dei suoi collaboratori volontari, ha intriso di fede l’arte e la creatività ernica. La Natività, nella sua più pura essenza, di contorno e sfondo la Basilica con il campanile e la sua piazza, emblemi della fede verolana, fedelmente riprodotti in scala con materiali “umili”, tanto estro e straordinaria manualità. Ogni anno il presepe artistico è un pittoresco spaccato sulle diverse aree e borgate verolane. Un istante eterno dove tutto si ferma e attende. La notte ed il giorno che si alternano e convergono in un’unica luce. E proprio davanti a quella imponente basilica che custodisce le spoglie della Santa che quel Bimbo lo ha visto concludersi e rinascere, su quel selciato perfetto e abitato da poche foglie e rami spezzati, è lí che nasce la Vita. La luce della fede che illumina l’arte e l’arte che illumina e concretizza la fede. Il Credo delle antiche pietre di Veroli che si fanno preghiera nella perfezione dei dettagli. Il Presepe artistico, realizzato dalla Basilica e dall’ associazione Rione Cerri con l’ausilio dei Fratelli Antonio e Enrico Fontana, Giovanni Quadrozzi e Danilo Perciballi, sarà visitabile fino al mese di marzo. Oltre lo sguardo, la geografia del pensiero dei luoghi, la luce di fuga dei verolani e della loro interiorità complessa e, a volte, in bilico che trova pace e riparo in quella riproduzione perfetta della loro appartenenza e che apre, piú di ogni cosa, al miracolo della vita.
Monia Lauroni