HOMEPAGE CULTURA Prendete posto, il Teatro Comunale di Veroli rialza finalmente il sipario

Prendete posto, il Teatro Comunale di Veroli rialza finalmente il sipario

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Manca poco, davvero poco. Nonostante lo stop forzato dovuto alle misure di contenimento del Covid-19, a Veroli la fame di Teatro non si è mai sopita. È un momento importante per il Teatro Comunale di Veroli, un segno tangibile dell’impegno di tutti, del mondo del teatro che vuole riprendere la sua vita normale, dei lavoratori di questa filiera, si tratti di palcoscenico o di backstage,  delle istituzioni e delle realtà che sostengono l’operatività del Teatro ernico.

Sicuramente un ‘emozione grande per l’Associazione Duecento22-Arti e Spettacolo, che in questi lunghi mesi non ha mai fatto mancare  spettacoli di valore ed iniziative entusiasmanti e ‘comunitarie’ seppur in una stagione dolorosamente dimezzata ed esclusivamente open air. Ma ‘Amor omnia vincit’, e nel caso di Enrico Quadrozzi e Fabrizio Bellacosa, gestori della realtà ernica teatrale, nessuna frase è più azzeccata. E’ grazie alla loro caparbietà ed alle forze che hanno impegnato nel non arrendersi che la fiamma è rimasta viva e finalmente domenica 7 novembre,  il “ritorno a casa” degli spettacoli e degli spettatori. 

Il rapporto con lo spettatore è, e continua a restare, al centro della missione del Teatro Comunale di Veroli; con le sue attività, le sue collaborazioni e grazie alla sua programmazione di indiscussa qualità, il Teatro verolano si propone di trasmettere stimoli e motivazioni per accompagnare la crescita della Comunità e continuare ad essere polo di riferimento culturale e centro di aggregazione sociale per la Città e tutto il territorio. Esattamente per questo, mai, neanche nei mesi di chiusura totale, è venuto meno per il Teatro Comunale, grazie ai suoi gestori, questo rapporto così stretto con il suo pubblico, tributando numerosissime attestazioni di sostegno, stima e affetto.

Così come per la vita, esiste un prima e un dopo. Noi vogliamo parlare del ‘dopo’ lasciandoci alle spalle il ricordo di una sala vuota e di un buio che non attendeva altro di essere sopraffatto dalla luce. Ed è quella che si accenderà domenica all’apertura del sipario. L’onore della ripartenza sarà affidato allo spettacolo “Certi di esistere”. La rappresentazione firmata da Alessandro Benvenuti, la mente dietro testo, regia e idea scenica, testimonia il desiderio di tornare in sala e di tornarci con le ali spiegate dei grandi condottieri.

Un grande spettacolo in cui “niente sarà come sembra e la sorpresa coglierà impreparati”. La storia è quella di cinque attori che hanno vissuto per anni sotto l’ala protettrice e ingombrante di un autore padre padrone, che alla fine dei giochi lascia loro in dono un testo caotico e inservibile, così come confusa e priva di appigli si rivela essere la loro vita. Inevitabile conseguenza di quel caos è l’analisi che gli attori sono costretti a mettere in atto. La loro vita passata viene ripercorsa e scandagliata alla ricerca degli elementi che li hanno portati a trovarsi impantanati in una strada senza uscita.

Sarà solo il primo dei diciannove spettacoli che formano il cartellone della nuova stagione 2021/22 in programma. Diciannove storie, diciannove rappresentazioni che si alterneranno tra grandi classici e ‘nuove proposte’, tutti secondo il fil rouge di un concetto di cultura globale, senza limiti di età, transgenerazionale. Non mancheranno interessanti fuori programma e progetti formativi rivolti all’intera Comunità e ai pubblici più differenziati. Un grande lavoro di squadra per una rigenerazione culturale che passa attraverso la cruna dello spettacolo dal vivo. Sarà una grande ed intensa stagione che accompagnerà il suo pubblico fino al 10 aprile e che saprà sorprendere ed emozionare.

Esattamente come la vita, sorprendente, emozionante, mai banale, mai scontata. Non si può rinunciare alla vita. Non si può quindi rinunciare al teatro. Il teatro e lo spettacolo dal vivo, come tutte le attività culturali e artistiche, hanno una funzione fondamentale in momenti di crisi e difficoltà: creare gli strumenti per rimanere Comunità, ed esserlo sempre di più, per affrontare, insieme, le paure, le debolezze, le fragilità. Gratitudine e stima per Enrico e Fabrizio della Duecento22-Arti e Spettacolo, la loro passione, la loro dedizione non semplice,  ci hanno insegnato che il teatro è quel posto dove devi andare anche solo per guardarlo e dirgli:  “Grazie! “.  Buon Teatro a tutti.

Monia Lauroni