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Piedimonte – Fca, ancora cancelli chiusi: operai a casa per la mancanza di forniture

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Fca spegne i motori. In una nota diramata ai sindacati ieri mattina l’azienda ha comunicato che il turno pomeridiano (14-22) e a seguire quello notturno, non avrebbero lavorato. Proprio nel giorno in cui il ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, ha rassicurato sul futuro del settore auto in un apposito vertice.
La sospensione del lavoro è dovuta a mancanza di materiale, ma a ormai tre settimane dal terribile incidente mortale in cui ha perso la vita il giovane operaio di Pontecorvo Fabrizio Greco al reparto presse a freddo, c’è anche un altro elemento che rallenta la produzione. L’area dove è avvenuto l’incidente è difatti ancora off limits alle tute rosse in quanto sono frequenti i sopralluoghi delle forze dell’ordine che indagano sul caso. Proprio nel weekend, ma su questo non c’è ancora l’ufficialità, la produzione alle presse potrebbe riprendere. Un problema non da poco per quel che riguarda la produzione, difatti già la Sevel di Atessa è stata costretta nei giorni scorsi a interrompere la produzione del Ducato a causa dei pezzi mancanti che sarebbero dovuti arrivare dalla fabbrica di Cassino. Ora il contraccolpo potrebbe farsi sentire anche sui modelli Alfa.
E si tratta di un problema di non poco conto per gli operai, se niquesto dovesse avvenire, perchè già sono oramai oltre novanta i giorni di cassa integrazione nei primi dieci mesi dell’anno. I cancelli resteranno chiusi anche dopodomani, lunedì 21 ottobre, e poi il 25 e il 31 ottobre. Quasi certamente per la fine dell’anno si sfonderà il muro dei cento giorni di cassa integrazione in quanto due giorni sono già in calendario per il mese di novembre 8 e 15 novembre e un lungo stop è atteso a partire dalla metà di dicembre fino ad arrivare alla chiusura per le ferie natalizie. E per la ripresa bisognerà attendere il secondo semestre del 2020 quando dovrebbero partire gli investimenti annunciati dall’azienda e, più precisamente, le versioni ibride di Giulia e Stelvio e il Suv della Maserati già ribattezzato Levantino.
Il Governo ieri ha mostrato vicinanza e i sindacati hanno apprezzato. Il ministro Patuanelli ieri ha tenuto a sottolineare che il settore automovile è fondamentale per l’economia italiana e che allo stesso tempo sta vivendo una trasformazione molto importante, con cambiamenti di breve-medio periodo. Il cambiamento più evidente del settore, per Patuanelli, è l’elettrificazione, con tutti i problemi e le incognite che si incontrano su questo percorso. «La politica dal canto suo – ha spiegato il delegato del premier Conte – deve mettere a disposizione delle risorse per accompagnare il settore nel vivere questa transizione, che prevede anche molti investimenti in ricerca e sviluppo – in collaborazione con le università – e in digitalizzazione, con un cambio di competenze sul campo.
Soddisfatti i sindacati, De Palma della Fiom dice: «Bene il ministro. Ora una task force per rigenerare l’auto motive puntando su ecologia e occupazione».