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“Mia madre astronauta” di Antonio Coletta

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Chi ha detto che non vi sono scrittori in Italia degni di questo nome, toppa e impallidisce dinanzi all’ultimo libro di Antonio Coletta “Mia madre astronauta” (ultra edizioni). Ritenuto libretto quasi di passatempo reca invece nel lettore una vera e propria convergenza d’intenti e di approfondimenti nello studio serio del nostro essere contemporanei a noi stessi. Coletta non è un improvvisatore e i lettori attenti lo capiscono al volo; è scrittore di razza, unico nel suo genere: comico. Cosa vuol dire? Il comico di Coletta è sì divertente, ma è anche e assolutamente preludio del tragico, come nella migliore letteratura mondiale di ogni tempo.

Lo stile del nostro autore prende le mosse dai grandissimi scrittori del Settecento, e ciò si evince in questo suo ultimo godibilissimo libro. Non si possono scrivere cose più serie con più aerea leggerezza, con più perfetto dosaggio di furore, umorismo e fantasia picaresca.

La prima opera di Antonio già presagiva tale esplosione di vitalità narrativa e, con Mia madre astronauta, non troviamo solo un eccellente riscontro di bravura scrittorica ma un saggio letterario di un autore destinato a far parlare di sé per molto ancora, se non per sempre.

Patrizio Minnucci