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Il ‘mestiere’ del prete ai tempi del Covid. Don Dino Mazzoli, la creatività per ‘costruire’ una parrocchia e gli aiuti ai bisognosi

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 Laureato in Lettere, indirizzo Cinema, ha fatto per alcuni anni l’aiuto scenografo. Specializzato nella tecnica Pop-up e ospite su Teleuniverso, TV2000, Rai e Mediaset. Il suo mondo è fatto di forbici colla e colori, tante famiglie e tanto amore. E’ Dino Mazzoli. Don Dino Mazzoli. E sì, perchè don Dino è un prete, di quelli che portano la talare e il Crocifisso sul petto. Uno di quelli che a volte mettono anche un po’ in soggezione se domenica hai fatto filone alla messa. Ma lui no, don Dino è diverso. Don Dino Mazzoli è una di quelle persone che se lo osservi mentre compie la sua missione, ti resta difficile coltivare ancora dubbi sull’esistenza di Dio. Don Dino è delle generazioni fresche, predilige una religione del fascino, dell’attrazione. Sa che stima e fiducia si guadagnano sul campo se si riesce ad entrare in sintonia con la gente. E lui rappresenta un porto sicuro per le sue anime, specie quando il mare è in burrasca. Don Dino è sacerdote dell’essere, non dell’apparire. Fare presa sul gregge non è semplice, ma il suo vento fresco riesce a smuovere i rami più duri. Punto di riferimento per i giovani, i suoi giovani che cattura ogni giorno con le sue dirette facebook. Veri tutorial che accompagnano i più piccoli a ‘costruire’ giorno dopo giorno questo particolare tempo di quaresima. Un parroco speciale, di quelli che sanno stare in trincea, così come dietro un altare. Lui lo sa, che i giovani hanno bisogno di Dio. Un desiderio nascosto e inconfessabile che si traduce in fede solo se ti cali nei loro panni, se vivi come loro, perchè l’ecclesialese con i giovani non funziona. Don Dino usa la creatività per avvicinare a Dio, per tagliare il male e incollare nei cuori un bene colorato. Captare la voglia di spiritualità dei ragazzi è un’impresa ardua perché credono in un Dio “fai da te”, vissuto nella propria intimità, senza bisogno d’intermediari. Una sorta di coperta di Linus. In parole semplici, i giovani credono in un Dio senza Chiesa. Ma se la Chiesa si trasforma in ‘casa’, in famiglia, allora è diverso. Don Dino è la vita che si fa dono, non il dono di un’ora, di un giorno, di un mese, ma il dono di tutta la vita per la vita. Essere ‘prete’ così, non è solo fare il Mosè che conduce, è anche il Mosè che dedica tempo alla contemplazione e al dialogo col suo Dio. Azione e spiritualità, dedizione e carità. Così ieri nelle sue parrocchie di San Giuseppe Le Prata e San Pietro ha dato inizio ad una distribuzione di beni alimentari per le famiglie più bisognose che in questo periodo emergenziale si trovano in difficoltà economiche. Ad aiutarlo in questa speciale missione la delegazione di Veroli del Sovrano Ordine di Malta e la sempre presente Polizia municipale per la gestione ordinata ed in piena sicurezza della distribuzione. “Grazie a tutti i nostri cittadini che hanno saputo essere vicini e ‘incontrare’, pur essendo lontani, – commenta don Dino sulla pagina facebook – grazie agli imprenditori che generosamente ci hanno aiutato ad aiutare, alle associazioni del nostro territorio presenti, attive e generose, grazie agli esercizi commerciali che ci hanno sostenuto, ai volontari che hanno sistemato e distribuito… e grazie a Dio che ci permette di fare tutto questo.. il mare ha bisogno delle gocce per essere mare. Il mio grazie e la mia preghiera”. E le comunità hanno bisogno di sacerdoti come lui perchè la barca non affondi, perchè abbiamo tutti bisogno di una speranza e perchè si compia ogni giorno il vero miracolo della vita.

Monia Lauroni