E’ da poco trascorso il 25 novembre, data in cui ricorre la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Tante le iniziative in tutta Italia per sensibilizzare, qualora ce ne fosse ancora bisogno, e soprattutto per puntare un riflettore sui dati allarmanti in crescita della violenza di genere ai quali, purtroppo, assistiamo da un po’ di anni. Ogni attore fa la propria parte: associazioni, scuola, contesti lavorativi, la società tutta, collaborano e portano avanti campagne e progetti, per arginare questo fenomeno che trae, ahinoi, origini tra le silenziose, subdole e pericolose mura domestiche.
E c’è anche chi, in qualità di scrittore e attore stricto sensu, attraverso la propria arte, può contribuire allo scopo comune di portare l’attenzione e demolire, dalle fondamenta, questo drammatico problema sociale.
“Di madre in figlia” nasce dal racconto di Federica Ponza, finalista nel 2016 del concorso “A Sea of Words”, indetto dallo IEMed (European Institute of the Mediterranean, Barcelona) e Anna Lindh Foundation (Alexandria d’Egitto), e vincitore del “Premio Rostagno 2020”.
Questo è il prossimo spettacolo al quale assisteremo al Teatro Comunale Veroli Domenica 5 dicembre alle ore 18:00, con la consueta apertura del botteghino alle 17:30.
Con Patrizia Ciabatta, e la regia di Andrea Di Palma, Federica Ponza ne ha curato anche l’adattamento teatrale. Definirlo un testo sulla violenza di genere è esatto, ma non esaustivo: è un testo complesso, sfaccettato, sfumato, che gioca con rimandi, analogie, ciclicità; un gioco di specchi costruito attorno ad un concetto: l’eredità che si trasmette attraverso il rapporto unico che si instaura tra una madre e una figlia, protagonista della storia, e che seguiamo in quello che possiamo definire il suo percorso di formazione.
“Se penso alla mia Vigilia di Natale, c’è un solo ed unico suono che sento nitido nelle orecchie”.
La voce di una mamma nelle orecchie di una figlia, ad ogni Vigilia, come in un rituale infinito e rassicurante, a cui si prende parte ogni anno, con la sicurezza che nulla di diverso ci potrà mai essere. Finché qualcosa di sotterrato sotto le tradizioni, nascosto tra le luci, taciuto dietro mille domande, viene fuori, e la Vigilia non sarà più la stessa, non quella che questa figlia ha imparato a conoscere ed amare per tutta la vita.
A volte, basta un’unica consapevolezza a cambiare ogni cosa e a dare la certezza che niente sarà mai più come prima. E da quel momento, ci può essere solo un prima e un dopo, e il làscito di un’eredità, che si tramanda di generazione in generazione. Una figlia che, dopo un attimo di lucidità, non sarà mai più bambina.
Il Teatro verolano, dunque, si fa portavoce di un tema sociale molto sentito, com’é in grado di farlo meglio, ossia attraverso grandi emozioni condivise, e con la partecipazione del Centro Anti Violenza “Fammi rinascere”, patrocinato dalla Provincia di Frosinone e dal Comune di Fiuggi, della Dr.ssa Michaela Sevi e della Dr.ssa Roberta Cassetti, da anni in prima linea nella lotta alla violenza sulle donne. In occasione dello spettacolo, verrà anche allestito nel foyer del Teatro di Veroli un desk informativo.
Biglietto intero: € 10,00
Biglietto ridotto: € 7,00 (Under 18- Over 65)
Per info e prenotazioni:
3409109655 – 3929857288