Il congresso del Partito Democratico oggi rappresenta un punto di svolta importante per cambiare marcia e ritrovare i giusti punti di riferimento. Il percorso compiuto fino ad ora è stato lungo e discontinuo, non per tutti.
E’ arrivato il momento in cui abbiamo, come iscritti del più grande partito socialista d’Europa, la possibilità di mettere in campo le nostre idee per cambiare l’Italia, la possibilità di scegliere con quale modello di partito vogliamo dare voce ai milioni di cittadini che credono nella politica.
Possiamo scegliere chi vogliamo davvero rappresentare.
Un imperativo è quello di ascoltare davvero la voce e i bisogni dei cittadini, improntando un dibattito trasversale che coinvolga tutte le categorie sociali, in maniera particolare quelle che non si sentono più rappresentate.
Lo scrive in una nota Luca Fantini segretario dei Giovani Democratici del Lazio.
Possiamo tornare ad avere un dialogo diretto con i nostri iscritti ed i nostri elettori, discutendo con tutti delle necessità del Paese, costruendo la discussione su un piano comune, il più ampio possibile, che guardi ad un’identità di centrosinistra, vicina al popolo, innovativa.
Io credo in un partito radicato sul territorio, forte, unito e coinvolgente, con una classe dirigente all’altezza delle sfide del domani: lavoro, ambiente, innovazione, lotta alla povertà e alle diseguaglianze.
Se questo è l’orizzonte a cui guardiamo, la scelta può essere una sola: Andrea Orlando Segretario del Partito Democratico.
Abbiamo la possibilità di ricostruire la cultura politica del Partito Democratico, l’unità contro la frammentazione, con le idee e la volontà di tutte e tutti.
È con questa convinzione che metterò tutto il mio impegno nella battaglia di questo congresso. Non contro qualcuno ma per l’idea che il pluralismo porti un sano e giusto confronto, con la lealtà che si deve alla nostra comunità, affinché al suo interno possano continuare a convivere anche idee differenti.
