Da sabato 16 gennaio o dal prossimo lunedì mezza Italia potrebbe diventare arancione. A rischio stretta anche il Lazio, regione che sin dall’introduzione del sistema a colori è sempre stata assegnata alla zona gialla.
Tutto dipenderà dal prossimo monitoraggio settimanale dell’Iss che esce venerdì e dalla conseguente ordinanza del Ministero della Salute. Ma a dare una spinta alla nuova stretta sarà anche il nuovo Dpcm anti-Covid su cui è al lavoro il Governo, che verrà emanato tra giovedì e venerdì, e che imporrà un nuovo giro di vite per contrastare la terza ondata.
È prevista infatti una revisione dei parametri che stabiliscono il passaggio delle Regioni in zona rossa, arancione e gialla, e come confermato da fonti vicine a Palazzo Chigi, diventerà più facile entrare in zona rossa o arancione, ossia essere considerata regione a rischio.
Lazio in zona arancione: cosa cambia dopo il 15 gennaio
Se le ipotesi verranno confermate, da sabato 16 gennaio (o da lunedì 18) nel Lazio scatteranno le misure della zona arancione: divieto di spostamento fuori comune, bar e ristoranti chiusi, negozi aperti, coprifuoco dalle 22 alle 5.
Il nuovo Dpcm in vigore dal 16 gennaio non dovrebbe contenere la regola che impone la zona arancione per tutte le Regioni nei giorni festivi e prefestivi. Tuttavia i centri commerciali continueranno a restare chiusi nei weekend in tutta Italia. A meno di sorprese dell’ultimo minuto, verrà introdotto il divieto per i bar di vendere bevande e cibo d’asporto dopo le 18, per porre fine agli assembramenti delle persone con i bicchieri in mano nei pressi dei locali e agli aperitivi e feste improvvisati nelle piazze.
Perché il Lazio rischia la zona arancione
Il Lazio, con un Rt pari a 0,98, è finito in zona gialla dall’11 gennaio. Tuttavia gli occhi sono puntati sulla regione governata da Nicola Zingaretti, che già secondo il monitoraggio dello scorso venerdì aveva un indice di rischio alto in base ai 21 parametri (riempimento dei posti letto per ricoveri e in terapia intensiva, capacità di tracciamento, tempi necessari tra effettuazione del tampone e risultato, resilienza delle strutture ospedaliere ecc…).
Il Lazio appare quindi in bilico: l’Rt che sfiora l’1 “apre la porta” alla zona arancione, che secondo i nuovi parametri scatta con l’Rt pari a 1 e non più con Rt pari a 1,25.