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L’Alberghiero dell’IIS Sulpicio di Veroli in finale alla Startupper

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School Food Ciambella e garofolato di Veroli battono polenta e salsiccia, caponata della Mietitura e sagne e fagioli 1 a 0. Spieghiamo e ribadiamo il concetto senza eresie linguistiche e di vernacolo: ‘ciammella e garofolato de Vergli’, rivisitati in chiave ‘yung’ dagli straordinari studenti dell’Istituto Alberghiero del Sulpicio di Veroli, vincono la sfida regionale della competizione Startupper School Food, bandita dalla Regione Lazio ed inserita nel programma Lazio Innova. E proprio l’innovazione della tradizione locale della classe 4E verolana ha superato in gara quella degli Istituti di Amatrice, Ceccano e Sora. Non ce ne vogliamo, ma all’Alberghiero dell’IIS Sulpicio tutte le ciambelle riescono col buco. Sono passati solo cinque anni da quando qualche scettico storse il naso, fiutando l’annessione di un istituto tecnico al tanto decantato, a ragion veduta, Liceo Sulpicio, ma oggi, se ne raccolgono i frutti. Frutti che sono stati ben innaffiati e cresciuti resistenti ad ogni intemperia. Anche a quella più dura degli ultimi tempi, quella che ha stravolto il concetto di studio, di vicinanza, di vita. L’Alberghiero ernico nonostante il Covid non si è mai fermato, grazie alla professionalità e alla passione dei docenti ed alle abilità dimostrate dai giovani studenti. Anche da casa i ragazzi hanno continuato ad apprendere e sperimentare. Hanno colonizzato le cucine, trasformato le case in laboratori e con buona pace delle famiglie e sotto l’attenta guida degli insegnanti in dad, ci hanno allietato ed incuriosito con i loro simpatici video di cucina, mise en place, preparazione di cocktail e gesti di solidarietà che hanno intenerito e dato una lezione ai nostri cuori distanziati. E’ un dato di fatto, l’Alberghiero del Sulpicio è diventato un vanto aggiunto alla cultura ernica verolana. Sempre in movimento, sempre al passo con i tempi, sempre in prima linea nel territorio e fuori. Ma torniamo a bomba, cosa avranno inventato i nostri ragazzi per catturare una giuria di esperti e per niente clementi al punto di metterli tutti d’accordo e aggiudicarsi una finale regionale? Partendo da due ricette tipiche locali, la ‘ciammella’ e il garofolato, sono riusciti a spolverare di originalità senza stravolgere la tradizione. Cosa per niente semplice, questo è un campo dove si pecca facile, dove o si esagera stravolgendo o si resta impantanati all’originale e addio rivisitazione. In questo, i ragazzi della 4E sono stati geniali e impeccabili alchimisti, dosando alla perfezione i sapori antichi e quel tocco in più che non ha modificato bensì esaltato. Maestro ‘alchemico’ è stato il docente Marco Tortoriello, chef di alto prestigio che l’Alberghiero di Veroli ha la fortuna di accogliere come docente di Cucina. Dietro ogni ‘rivisitazione’, una particolare ricerca storica delle ricette originali da parte dell’insegnante Letizia Ferazzoli. Innovare senza distruggere, ricerca e sperimentazione, proporre in chiave moderna piatti storici, una sorta di mix tra innovazione e tradizione in cucina. Questo si chiedeva e questo è stato realizzato. Partiamo dalla nostra iconica ‘ciammella’: nessuno stravolgimento nell’impasto classico, la differenza è stata applicata nella forma che ha trasformato il cerchio in un panino alterando quasi impercettibilmente la sensazione di ‘biscotttato’. Altro discorso per il garofolato. I pezzi di carne hanno subito la trasformazione ad involtino e la cottura è avvenuta lentamente in bianco con l’aggiunta del Marzolino. Solo gli avanzi dei tagli hanno avuto la classica cottura in sugo di pomodoro ed infine l’assemblamento del piatto. Un lavoro di squadra svolto alla perfezione, processi creativi irrorati di tradizione.Tecniche, strumentazioni e idee moderne per fare piatti originali ma con gli stessi sapori del passato. Raccontato così, sembrerebbe un gioco da ragazzi. Forse lo è , ma solo per i ragazzi dell’Alberghiero di Veroli. Un plauso alla loro operosità, ai docenti e al Dirigente Scolastico Salvatore Cuccurullo che non ha mai smesso di credere che ‘integrare’ non significasse declassare, ma volare più in alto. Ora non resta che attendere la finale che si terrà a Bracciano, ma per noi la ciammella e il garofolato hanno comunque già vinto.

Monia Lauroni