HOMEPAGE APPUNTAMENTI La Endeavour, lo storico vascello di James Cook

La Endeavour, lo storico vascello di James Cook

3691
CONDIVIDI

Era il 1778 quando per l’ultima volta le sue vele si gonfiarono. Dopo una ricerca durata quasi due secoli e mezzo, è stato trovato il relitto della Endeavour, il vascello con il quale James Cook raggiunse l’Australia, diventando così il primo comandante europeo a sbarcare su questa nuova terra. I resti dell’imbarcazione sono stati rinvenuti nei pressi di Newport, città statunitense che affaccia sull’oceano Atlantico.

La Endeavour, lunga 32 metri e larga 9, nel 1764, anno del suo varo, era chiamata Earl of Pembroke ed era destinata sia alla spedizione del carbone sia come baleniera. Poi, nel 1768, venne comprata dalla Royal Navy, che le apportò una miglioria, un nuovo albero,  trasformandola di fatto in un brigantino. Il re Giorgio III approfittò di una spedizione per studiare il transito di Venere e per cercare la Terra Australis Incognita, così affidò il comando al sopracitato James Cook. Il vascello levò l’ancora a Plymouth il 26 agosto 1768 e dopo aver compiuto l’osservazione di Venere, Cook riprese il viaggio, arrivando il 6 ottobre 1769 in Nuova Zelanda. Infine, il 29 aprile 1770, il comandante inglese approdò a Botany Bay, vicino Sydney, divenendo il primo a riuscire in questa impresa. Cook tornato in Inghilterra compì altre esplorazioni e proprio in una di queste, precisamente alle Hawaii nel 1779 venne ucciso dagli indigeni. La Endeavour venne venduta diverse volte. Il vascello, rinominato Lord Sandwich, venne fatto affondare nell’agosto del 1778 durante la battaglia di Rhode Island, nella guerra di indipendenza americana.

Nel 2014 il Museo Nazionale Marittimo australiano, in sinergia con un team di archeologi americani, ha intrapreso le ricerche della Endeavour. L’indagine si è svolta inizialmente nell’archivio di Londra, dove sono stati spulciati documenti e mappe del XVIII secolo che individuassero il luogo degli affondamenti ad opera degli inglesi, per poi proseguire le ricerche nelle acque dell’Oceano Atlantico, tramite l’uso di sonar e sensori.

Un puzzle delle esplorazioni che hanno caratterizzato il nostro mondo, è stato inserito nel mosaico della Storia.

Andrea Petricca