Pronto per intraprendere per la seconda volta il “Cammino di Santiago”, ovvero il pellegrinaggio che ha come meta la tomba dell’apostolo Giacomo, nella Cattedrale di Santiago de Compostela, in Galizia.
Un’esperienza molto importante che molte persone decidono di fare nella loro vita per mille e svariate motivazioni, di ordine religioso, esistenziale o anche soltanto per sport.
Gianluca Lombardi già reduce del cammino, si accinge a giorni a partire per un secondo pellegrinaggio.
La motivazione che l’ha spinto ad intraprendere questo pellegrinaggio per la seconda volta ce lo spiega lui direttamente.
“Molto semplicemente alla fine del mio primo Cammino, nel 2005, avevo giurato a me stesso che lo avrei rifatto. Con calma, senza correre, concedendo al Cammino tutto il tempo che richiede. Ho aspettato 13 anni, ho accumulato le ferie necessarie e il prossimo 24 aprile partirò ancora una volta da Saint Jean Pied du Port, versante pirenaico Francese verso Santiago. Il 2018 è l’anno in cui compirò 50 anni, mi sembrava il momento giusto per mantenere la promessa che avevo fatto a me stesso.”
Caro Gianluca, ci puoi spiegare le motivazioni che hanno accompagnato la tua decisione di rifare l’esperienza del Cammino? Sappiamo che il cammino è anche un’esperienza faticosa perché bisogna reggere ad uno sforzo fisico considerevole. Ti sei allenato?
“No. Parto, oltre che con lo zaino, anche con il fardello di venti chili in più. Per me il cammino rimane uno stato mentale. Le gambe, semplicemente, obbediscono alla testa ed al cuore e pur avvertendo a volte la fatica ed il dolore riesci a camminare. Sempre. La forza che ti dà il cammino non è spiegabile a parole”
Rispetto alla prima esperienza quali sono le novità di questo nuovo pellegrinaggio e cosa porterai con te di nuovo?
“ Allora non c’erano i social. Mi documentai sui pochi siti internet e partii. Ora proliferano siti internet, gruppi sui social dove si possono trovare tutte le notizie che servono. Anche troppe , forse. Si corre il rischio di snaturare troppo il senso del Cammino. Io trovo che vadano rispettati allo stesso modo tutti quelli che lo fanno, in qualunque modo lo facciano e per qualsiasi motivazione, compresa quella sportiva. Ma non è una gara, non vince chi arriva prima o chi ha la Compostela più bella. Secondo me vince chi, semplicemente, cammina verso Santiago. Di qualsiasi marca siano le scarpe che usa”
Che cosa ti ha trasmesso il primo Cammino di Santiago e cosa ti aspetti da questo nuovo cammino?
“Il Cammino del 2005 l’ho sempre definito “drammatico e straordinario”. Chi ha avuto modo di assistere alle presentazioni del libro ha potuto vedere anche il video che ho realizzato con le foto scattate allora, e non ha avuto bisogno di grandi spiegazioni per comprendere la definizione che ne ho sempre dato. Quello che comincia tra pochi giorni sarà solo straordinario. ”
Hai già previsto di scrivere un altro libro come nel precedente cammino?
“No. A dire la verità, non lo avevo previsto nemmeno la prima volta. “Oltre Santiago i vestiti bruciati” è stata un’idea di un paio d’anni dopo. Io poi, non mi reputo uno scrittore. Mi è sempre piaciuta, di me, la definizione di “semplice traduttore di emozioni”. Ho aperto una pagina Facebook per questo secondo Cammino, che si chiama anch’essa “Oltre Santiago”, che aggiornerò lungo i sentieri che portano a Santiago, ma non fatto programmi di alcun genere. Non ho prenotato nulla, ho una guida (che mi ha regalato mia moglie scrivendoci sopra una dedica stupenda, che ho pubblicato sulla pagina) da cui attingere informazioni sugli ostelli dove dormire e mangiare. Ho previsto 34/35 giorni di cammino, ma sono consapevole che il programma può saltare il primo giorno. E non sarà un problema: questo è il cammino”
Non resta che augurare Buon Cammino all’amico Gianluca e dargli appuntamento al ritorno in cui ci racconterà i particolari della sua esperienza di pellegrino per la seconda volta.
Bruno Sbaraglia