Bocche cucite fra gli indagati dalla procura di Cassino per la vicenda del Bambinello. Parla solo Samuele, il pontefice della Chiesa Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme, al secolo Mario Samuele Morcia, 47 anni, di Parma.
Lo ha fatto l’altro ieri dal pulpito dell’Arca, il tempio che raccoglie ogni domenica un fiume di fedeli. Da lì ha lanciato il suo appello al presidente Mattarella affinché sblocchi il riconoscimento civile della chiesa, fermo ormai da quasi quattro anni. Appello pubblicato anche su Youtube. E nell’occasione ha parlato anche dell’ultima inchiesta giudiziaria.
«Mi appello al presidente della Repubblica affinché anch’egli, nella sua autorità e autorevolezza, possa intervenire per renderci giustizia affinché questa chiesa possa essere riconosciuta anche civilmente».
Poi ha aggiunto: «La realtà che appare evidente è che il procedimento di riconoscimento della personalità giuridica di questa chiesa è fermo solo perché questa chiesa da quando è sorta è perennemente posta sotto indagine per presunti illeciti che finora sono stati tutti archiviati perché giudicati inesistenti». Samuele ha quindi concluso: «Nessuno si vuole sottrarre alla giustizia. Le indagini contro questa chiesa siano svolte con lealtà e scrupolosità andando però oltre alle testimonianze false di persone inattendibili che si sono rivelate menzognere».