Nel centro prelievi dell’ ex “Umberto I°” di viale Mazzini a Frosinone continua l’estenuante attesa di centinaia di persone fino alle ore 12-13 di ogni giorno. Una Via Crucis, ormai permanente, per poter effettuare un esame ematologico. La situazione è destinata a peggiorare.
Com’è noto – ci dice Francesco Notarcola – Presidente della Consulta delle associazioni della città di Frosinone e Presidente dell’Osservatorio Peppino Impastato aderenti al Coordinamente provinciale della sanità, a breve, il centro prelievi sarà trasferito presso i locali siti al piano terra della palazzina Q della ASL. Sembra, secondo notizie raccolte nell’ambiente della Asl, che quando saranno inaugurati i nuovi locali, verranno contemporaneamente chiusi i centri prelievi di Ferentino, Veroli, Boville, Ripi, Vallecorsa e quello di viale Mazzini a Frosinone.
Le persone che dovranno fare gli esami saranno costrette a confluire a Frosinone con aggravio di spese e di tempo e con grande disagio, in particolar modo per i cittadini parzialmente inabili, per coloro che non sono automuniti, per e soprattutto per chi vive con risorse economiche scarse.
Per i cittadini di Frosinone le difficoltà non saranno minori in quanto non esistono collegamenti rapidi e comodi tra la Asl e il resto della nostra città.
Ci meraviglia che nessuno dei sindaci dei comuni citati faccia sentire la propria voce.
I centri di prelievo menzionati non solo è possibile mantenerli ma potrebbero anche essere potenziati a costi irrisori. Volendo, e se ne potrebbero aprire degli altri. Sarebbe sufficiente che i sindaci mettessero a disposizione i locali organizzando il servizio con la collaborazione di associazioni e di personale sanitario volontario.