Questa mattina, nell’aula consiliare del comune di Frosinone, è stata sottoscritto l’Accordo di valorizzazione inerente al compendio immobiliare denominato “Ex Stefer – Piazzale Kambo”. Il documento è stato firmato alla presenza del Segretario regionale del Mibact, dott. Leonardo Nardella e dell’arch. Paolo Saracini (Mibact), del direttore regionale dell’Agenzia del Demanio, dott. Massimiliano Iannelli, e del responsabile sviluppo servizi del medesimo ente, il dott. Eugenio Chiazzolla, oltre che, naturalmente, del sindaco di Frosinone, avv. Nicola Ottaviani. In rappresentanza della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e paesaggio per le province di Frosinone, Latina e Rieti, è intervenuta l’arch. Anna Ciavardini.
Il percorso di valorizzazione del bene è stato avviato a seguito della richiesta presentata dall’amministrazione Ottaviani nel gennaio 2016 presso il segretariato regionale del Mibact, finalizzata al trasferimento, a titolo non oneroso, al patrimonio comunale del complesso, costituito da tre edifici con annessa piazza ed area pertinenziale, posto all’ingresso dello scalo ferroviario, già appartenente al demanio pubblico, ramo artistico-storico-archeologico. La realizzazione del progetto avverrà attraverso il finanziamento sulla riqualificazione urbana, che prevede investimenti per circa 4 milioni di euro sulla stessa area. Contemporaneamente, si stanno attivando le progettazioni per l’utilizzo degli ulteriori 14 milioni di euro del finanziamento ottenuto dall’amministrazione, attraverso opere e pianificazioni che interesseranno altre zone della periferia urbana, all’interno del cronoprogramma fissato, pari a 24 mesi. L’area ed i fabbricati attualmente presenti proprio sulla zona ove insisteva fino a due anni fa il vecchio deposito del Cotral, rappresentano, infatti, quanto rimane – a seguito delle distruzioni avvenute nel corso dell’ultimo conflitto mondiale – del complesso della stazione di Frosinone, della ferrovia vicinale a scartamento ridotto della tratta Roma-Fiuggi-Frosinone, antistante alla stazione delle Ferrovie dello Stato della tratta Roma-Napoli, dalla quale è separata dall’area di circolazione intitolata ad Alessandro Kambo. La ferrovia vicinale, per quanto concerne Frosinone, rimase attiva sino alla seconda metà degli anni Trenta. Successivamente il servizio ferroviario venne sostituito da quello automobilistico della S.t.e.fe.r. (poi Co.tra.l.). Tre gli immobili oggetto dell’accordo di valorizzazione e acquisizione al patrimonio comunale, basato sulla promozione territoriale dell’intera provincia di Frosinone mediante un progetto tematico sul turismo culturale, religioso ed enogastronomico.
“L’intenzione – ha dichiarato il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani, che ha sottolineato l’importanza del lavoro sinergico svolto di concerto con gli enti coinvolti, all’interno di un contesto organico e organizzato – è di trasformare l’intero sito vincolato nel punto baricentrico dedicato al marketing territoriale, con funzioni specifiche inerenti al turismo culturale ed enogastronomico. L’area di pertinenza degli edifici verrà trasformata in una grande area pedonale, collegata fisicamente con gli edifici della stazione ferroviaria e con il sagrato della Chiesa della Sacra Famiglia. L’intervento produrrà, come risultato finale, uno spazio pubblico totalmente riqualificato e fruibile da parte di tutta la città. L’area ospiterà, così, anche eventi a tema, restituendo alla comunità un importante luogo di aggregazione e condivisione, oltre che di riaffermazione del valore identitario legato alla ciociarità”.
Si tratta quindi di una vera e propria operazione di rigenerazione urbana, attività che l’Agenzia del Demanio sta portando avanti su tutto il territorio nazionale dando vita a progetti che mirano alla trasformazione di immobili pubblici, non utilizzati al meglio, in opportunità di crescita e sviluppo per il territorio. Spesso, al centro di queste attività, ci sono beni di valore storico o architettonico che devono trovare una nuova vocazione: lo strumento del federalismo demaniale culturale è un prezioso alleato che facilita la collaborazione dei diversi livelli di governo coinvolti e consente agli Enti Territoriali di diventare proprietari dei beni e lavorare in prima linea per renderli attivi e produttivi.
Il segretario regionale del Mibact, Leonardo Nardella, ha invece evidenziato come “il Comune di Frosinone abbia creato i giusti presupposti dal punto di vista istituzionale per dare vita alla collaborazione tra i diversi attori in campo. L’ente di piazza VI dicembre ha facilitato anche il nostro compito, a partire con l’accordo con la presidenza del Consiglio. Sono davvero apprezzabili i contenuti e gli obiettivi strategici del progetto che farà dell’area un hub turistico, in un territorio dalla grande valenza culturale”. Prima della firma dell’accordo, è stata ricordata la figura del soprintendente ai Beni archeologici, alle Belle arti e al Paesaggio per le province di Rieti, Frosinone e Latina, Saverio Urciuoli, scomparso recentemente, che aveva lavorato instancabilmente per la realizzazione dell’accordo.
L’arch. Ciavardini ha ricordato, infine, la presenza nel capoluogo di altre “entità” di interesse storico seguite dalla Soprintendenza: il Matusa, l’edificio del Tiravanti, l’ex Vittoria e l’ampliamento del museo archeologico.
“Abbiamo sottratto l’area oggi oggetto dell’accordo a un project che, 15 anni fa, prevedeva una cementificazione che ricordava il Corviale a Roma, con palazzi di 12 piani – ha concluso il sindaco, Nicola Ottaviani – Anche nel caso del Parco Urbano del Matusa, erano previsti, da parte di altri, 130.000 metri cubi di cemento: al posto delle volumetrie, l’amministrazione sta realizzando uno dei parchi urbani più grandi dell’Italia centrale, valorizzando il contesto ambientale e quello sociale, ricreativo, culturale. Il percorso che realizzeremo, invece, nell’area di fronte alla stazione ferroviaria, sarà testimonianza della storia della città, aperto a giovani, anziani, famiglie, ai turisti, diventando, così un importante snodo sull’intero asse provinciale. Il comune capoluogo ribadirà così il proprio ruolo di punto di riferimento nel contesto dell’area vasta, che va oltre i confini geografici della città”.