HOMEPAGE CRONACA Frosinone, Ottaviani: ex Banca d’Italia, ora patrimonio di tutti

Frosinone, Ottaviani: ex Banca d’Italia, ora patrimonio di tutti

376
CONDIVIDI

“L’acquisizione dell’ex immobile della Banca d’Italia da destinare a nuova sede comunale – ha dichiarato il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani – costituisce un motivo di vanto per l’intera città e di soddisfazione per l’amministrazione comunale tutta, al di là delle diverse sensibilità politiche. Il Comune di Frosinone, infatti, è stato il primo soggetto pubblico in Italia ad utilizzare la formula del rent to buy per restituire al capoluogo una parte importante della propria identità, storica e culturale, rafforzando il senso di appartenenza ad una comunità coesa che, spesso, ha dato prova di grande generosità e solidarietà verso l’intero territorio provinciale. Nel portare a termine tale operazione, abbiamo trovato un interlocutore attento nel più importante istituto finanziario italiano, con il quale, a breve, definiremo congiuntamente gli elementi di dettaglio della proposta di acquisto. In questi anni, l’impegno e l’autorevolezza dell’amministrazione sono stati riconosciuti da più parti: i dati riportati dal Ministero delle finanze relativi ai pagamenti della Pubblica Amministrazione, hanno recentemente certificato come Frosinone continui a mantenere fede ai propri impegni con le imprese, i professionisti e i fornitori, ossia quei soggetti che, quotidianamente, con il proprio lavoro, sostengono il tessuto economico del Paese e del territorio. Non solo: tramite un enorme lavoro di squadra e di razionalizzazione compiuto, negli ultimi anni, dal Comune, la stessa sezione delle autonomie della Corte dei Conti, ha messo in risalto come il nostro capoluogo, evitando il dissesto finanziario ma continuando in una politica oculata degli investimenti, si collochi tra le migliori posizioni nella classifica delle città italiane più virtuose. Ciò è accaduto nonostante le difficoltà di manovra dell’Ente, sottoposto a un oneroso piano di rientro dal debito dal 2013, oltre che colpito dai sensibili tagli operati sulle casse da Regione e Governo centrale. Siamo riusciti a garantire elevati livelli di qualità e di quantità nei servizi sociali, trasformando lo Stato sociale in Comune sociale, proprio a seguito della riduzione dei trasferimenti a favore dei Comuni effettuando, nel contempo, nuovi investimenti sulle infrastrutture. Questo vuol dire che, a differenza di qualche consigliere comunale, conosciamo bene la differenza tra investimenti per il patrimonio pubblico e spesa corrente. Un conto è la spesa che un padre di famiglia deve sostenere per permettere vestiti e trasporti; un conto sono le spese per avere un tetto sulla testa ed una casa dove vivere. Sono esigenze diverse, da soddisfare entrambe, stanziando le poche risorse che ci sono, in modo proporzionale, evitando di utilizzare il salvadanaio a senso unico. Quando la comunità è grande, come avviene per le famiglie numerose, le risorse presenti in cassa vanno ridistribuite, senza creare sperequazioni e squilibri della bilancia solo da una parte. A dimostrazione di ciò, basti pensare che, in questi anni, abbiamo garantito l’alta qualità dei servizi, mettendo in atto tutti gli accorgimenti normativi per venire incontro alle esigenze dei cittadini di Frosinone e finanziato la spesa sociale, con le risorse di tutta la cittadinanza, supplendo all’assenza di Regione e del Governo che hanno operato tagli che oggi sfiorano l’80% degli stanziamenti del passato. Ora, è giusto anche che una parte delle risorse collettive vengano utilizzate per il patrimonio pubblico, guardando al futuro ed acquistando una sede comunale consona al rango di un capoluogo”.