“I complimenti sono d’obbligo al comandante provinciale col. Fabio Cagnazzo e ai militari del Nucleo operativo e radiomobile che, insieme ai colleghi della stazione di Frosinone Scalo, hanno eseguito l’operazione che ha condotto all’arresto dei tre giovani di nazionalità gambiana, accusati di furti e rapina allo Scalo di Frosinone, a danno di pendolari e viaggiatori – hanno dichiarato l’on. Francesco Zicchieri e il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani – In qualità di amministratori e di parlamentari del territorio, nel rispetto delle competenze in materia di sicurezza che vengono espletate, in maniera puntuale e efficiente, dalle istituzioni a ciò preposte, abbiamo ascoltato le preoccupazioni dei cittadini di Frosinone, rappresentandole presso le sedi opportune. La pronta risposta del prefetto, dott. Ignazio Portelli, e delle forze dell’ordine, ha dimostrato come lo Stato sia presente in ogni quartiere della città, volgendo la massima attenzione anche, e soprattutto, verso quei fenomeni di criminalità che provengono dall’esterno.
La sicurezza, del resto, è un tema da sempre sentito dall’amministrazione Ottaviani che, a questo scopo, ha realizzato il progetto “Città in video”, che ha portato all’installazione di oltre 400 telecamere nel centro urbano e in periferia, raggiungendo, così, la percentuale più alta in Italia per rapporto tra sistemi di sicurezza e numero di abitanti: gli uffici comunali hanno infatti fornito, già nei mesi scorsi, utili strumenti di indagine alle Forze dell’Ordine che, regolarmente, procedono all’acquisizione dei filmati e delle videoregistrazioni per prevenire la commissione di reati o, come spesso accaduto, per fornire validi strumenti probatori all’Autorità giudiziaria. La presenza delle forze dell’ordine nella zona dello Scalo ferroviario – hanno proseguito Zicchieri e Ottaviani – oltre a costituire un potente deterrente, riesce a reprimere il crimine, ribadendo così il sacrosanto diritto di giovani, famiglie, anziani, di recarsi in stazione a prendere, con tranquillità, il treno o semplicemente di frequentare la piazza antistante o i giardinetti, senza temere di incorrere in episodi di spregio alla legalità come quelli di cui si sono resi responsabili alcuni africani, che hanno violato le leggi ed i precetti del nostro ordinamento giuridico”.