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Da Frosinone a Marte con gli ‘specchi’ di Valeria. A metà aprile, il primo volo di Ingenuity

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Dal capoluogo ciociaro a Marte è un attimo che dista 2,685×10-5 anni luce. Proprio così: Frosinone è con un piede nei crateri del pianeta rosso. Quel piede nel “Jazero” ce lo ha messo Valeria Sanclimenti, arpinate di nascita e residente a Frosinone, laureata in Fisica all’Università di Roma Tor Vergata con specialistica in Fisica teorica. Il viaggio cosmico di Valeria inizia da qui e ‘ammar(t)a’ all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Frascati dove è stato realizzato il “microriflettore” del Rover Perseverance. Si chiama LAra il piccolo macchinario a bordo del più grande veicolo esploratore. Cioè del rover che sta scandagliando dal 18 febbraio un cratere del pianeta rosso. E che lo sta facendo in continua ricerca e con un semplice ma affidabile processore del 1997 che scherma meglio e mette dal riparo dai Single-Event Upset (SEU). Cosa sono? I cambiamenti dello stato del circuito causati dall’impatto di una singola particella ionizzata sui nodi del processore. E parliamo di cambiamenti ed impatti che producono errori di calcolo a cui è impossibile mettere rimedio con quelle distanze. Ergo, meglio non esagerare con i nanometri. Ma veniamo alla genialità della nostra conterranea. Valeria ha fatto parte dell’equipe che ha realizzato con la collaborazione della NASA e dell’Agenzia Spaziale Europea ed Italiana il microriflettore composto da otto specchi che riflettono la luce e la rimandano indietro misurando la posizione dell’esploratore spaziale, andando a studiare i movimenti del pianeta. Un gioiello di tecnologia all’avanguardia tutto made in Italy, formato da otto specchi laser posizionati nel bagagliaio di Perseverance, che permetterà di prendere misure geofisiche e capire le caratteristiche degli strati più interni di Marte e, soprattutto, di verificare la possibilità della presenza di acqua nel sottosuolo. La passione di Valeria per l’astronomia si era manifestata quando ancora era una bambina, nell’età in cui tutte le bambine sognano di fare le ballerine e i bambini di diventare pompieri. Valeria no, i suoi sogni viaggiavano più in alto, più lontano e non hanno subito arresti neanche durante il duro percorso degli studi in Fisica. Lo zaino era pesante ma Valeria ha sempre portato i suoi sogni nella terra del possibile prima di consegnarli alle leggi della meccanica. Oggi, anche grazie a questa giovane eccellenza del nostro territorio che sta avvenendo, a piccoli passi, la conquista dello spazio. Per metà aprile è previsto il primo volo del drone elicottero Ingenuity, che si trova ancora nel ‘grembo’ del rover Perseverance, ma già liberato del suo scudo e ‘istruito’ da Terra per il suo primo volo. Ingenuity volerà per circa 30 secondi e atterrerà di nuovo in una zona pianeggiante e libera di ostacoli. Un applauso a Valeria, un applauso come quello che è esploso liberatorio dei tecnici della Nasa all’arrivo della prima immagine del Perceverance atterrato sul pianeta rosso, in quel cratere, quello dello Jazero che, secondo gli esperti, quasi quattro miliardi di anni fa conteneva un lago e potrebbe quindi contenere tracce di vita o indicazioni sulla possibilità del loro attecchimento in canone biologico. Lì viaggiano i sogni di Valeria, dove particelle lontanissime danzano all’unisono, sfidando le leggi dei più scettici, seguendo, su spartiti teorici, l’invisibile partitura dell’entanglement.

Monia Lauroni