HOMEPAGE POLITICA Frosinone, in 1.500 all’apertura della campagna elettorale di Ottaviani

Frosinone, in 1.500 all’apertura della campagna elettorale di Ottaviani

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Il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani, ha inaugurato ieri sera al Nestor di Frosinone la propria campagna elettorale, con la presentazione delle nove liste a suo sostegno. «A volte non servono cento parole, bastano cento immagini»: questo il tema delle slide che si sono avvicendate sul grande schermo della sala, gremita dai candidati, dai sostenitori della coalizione e dai tantissimi cittadini intervenuti che, sia all’interno che all’esterno del teatro, ove erano posizionati gli schermi televisivi, si sono trasformati in circa 1.500 spettatori.
I coordinatori di ogni lista hanno presentato la propria squadra, soffermandosi, ognuno, su una delle numerose opere o interventi realizzati dall’amministrazione Ottaviani negli ultimi cinque anni. Samuel Battaglini, di Forza Frosinone, ha parlato del progetto «Dai muri alle mura», che ha condotto alla riqualificazione e alla riscoperta della storia recente e remota delle mura cittadine, liberandole da sporcizia e pubblicità. Daniele Colasanti (Alternativa Popolare) ha posto l’accento sull’acquisto, da parte dell’amministrazione Ottaviani, del teatro Nestor, patrimonio oggi della città e dei cittadini di Frosinone. Marco Marsilio (Fratelli d’Italia) ha invece sottolineato la realizzazione, in città, della nuova struttura destinata all’Accademia di Belle Arti, che oggi può contare su una imponente sede stabile dopo 40 anni di precarietà, all’interno del prestigioso palazzo Tiravanti, in cui studiano ragazzi provenienti da tutto il mondo. Gianfranco Pizzutelli (Polo Civico) ha parlato, invece, del progetto di efficientamento energetico portato avanti dall’amministrazione Ottaviani, su tutta la rete urbana ed extraurbana, della pubblica illuminazione stradale, con l’installazione di 9.000 punti luce tutti a led. Carmine Tucci (Cuori Italiani) ha fatto riferimento alla risoluzione del contratto con Acea, azione intrapresa dal sindaco Ottaviani per far tornare il prezioso elemento un bene comune, nella disponibilità dell’intera collettività. Il progetto “Solidiamo” è stato il tema toccato da Antonio Scaccia (Lista per Frosinone), che ha illustrato la portata innovativa di una proposta sociale che ha ridotto del 50% le indennità degli amministratori pubblici, solo al Comune di Frosinone, a vantaggio di un fondo che va a finanziare borse di studio per i giovani residenti nel capoluogo e visite di più giorni nelle città d’arte per gli anziani. Alessia Masi (Lista Ottaviani Sindaco) ha posto l’accento sulla questione sicurezza, con «Città in video», con il quale sono state installate oltre 300 telecamere in tutto il capoluogo. Adriano Piacentini di Forza Italia ha sottolineato come la realizzazione del Ponte Bailey, che ha ricucito così la frattura tra parte alta e bassa del capoluogo dopo la frana del viadotto Biondi del 2013, derivi interamente dagli sforzi e dalle finanze dell’amministrazione Ottaviani, stante l’inerzia da parte della Regione Lazio (ente competente, peraltro, in caso di dissesto idrogeologico). Sirya Fratangeli di Frosinone Capoluogo ha introdotto il tema dello stadio Benito Stirpe, ieri bruttura trascinatasi da ormai 40 anni, oggi positivo esempio di collaborazione tra pubblico e provato che, a livello nazionale, fa già parlare di «modello Frosinone».
“Abbiamo fatto quello che dovevamo, con ciò di cui disponevamo, mettendoci del nostro, con tutta la passione civile che avevamo e che continueremo ad avere, anche per il futuro”. Questa la slide apparsa alle spalle del sindaco Ottaviani al momento del suo ingresso sul palco del Nestor.
“Ringrazio le liste civiche e i partiti che hanno aderito a questo grande progetto civico”, ha detto, «con la celebrazione delle primarie libere, a novembre dello scorso anno, abbiamo voluto selezionare la nuova classe dirigente di Frosinone, con una forte testimonianza di partecipazione democratica. La classe dirigente, infatti, si rinnova solo confrontandosi e coinvolgendo la base”. Grande commozione, tra il pubblico, quando il sindaco Ottaviani ha ricordato Mirella Colantonio e Gennarino Scaccia, scomparsi nel corso della consiliatura.
«Dobbiamo continuare questa missione perché le opere e gli interventi, di cui abbiamo parlato finora, rappresentano solo una parte di quanto realizzato in questi cinque anni.  Nel 2012, al nostro ingresso in Comune, abbiamo avuto la sorpresa di trovare 50 milioni di debiti lasciati dalle precedenti amministrazioni. Non abbiamo dichiarato dissesto, perché ciò avrebbe significato lasciare sul lastrico 200 imprese, condannando alla disoccupazione circa 2000 lavoratori», ha detto il sindaco Ottaviani.  «Gli altri – ha sottolineato – dimostrano di essere senza argomenti amministrativi, continuando a parlare solo di politica: noi, invece, siamo dalla parte della gente che vive e ama la città di Frosinone. E’ la dimensione del territorio ad interessarci. La mia vita, la mia dimensione, è Frosinone”. Rivolto ai candidati ha detto: «Illustrate il nostro programma ai cittadini, senza essere invadenti. E’ la differenza tra noi e gli altri: noi ci confrontiamo sui programmi. Non risulta ammissibile, e anzi condanniamo duramente quanto sta accadendo altrove, con persone minacciate di ritorsioni sul lavoro qualora non avessero accettato la candidatura o nel caso in cui avessero espresso simpatie verso la nostra coalizione. Non si specula mai sulla libertà di pensiero dei cittadini». Dopo un passaggio sulla differenza tra «Cultura dell’ambiente, opposta alla  cultura della tessera di partito”, in riferimento a un convegno di alcuni giorni fa sul tema del fiume Cosa, Ottaviani ha sottolineato di aver mandato a casa Acea, toccando poi il tema dell’immigrazione. «Oggi non si può far finta di nulla. I migranti sono persone che hanno bisogno di aiuto, ma dimostra di non essere un uomo chi specula su queste disavventure. Il volontariato è ben diverso dal profitto e dalla speculazione personale, concetti che non dovrebbero rientrare nei canoni laici e, soprattutto, in quelli cristiani. Noi siamo per il rispetto delle regole, e contro i mercanti di carne umana e gli speculatori che gozzovigliano anche dalle nostre parti”. E ancora «Noi abbiamo messo in discussione il sistema delle consulenze inutili o gonfiate, portato avanti da altri, che prevedeva che i soldi pubblici venissero versati nei soliti canali. Abbiamo interrotto questo sperpero e, con il risparmio, abbiamo amministrato senza ricevere finanziamenti da Roma”.
Sulla cultura: «Oggi abbiamo, finalmente, una delle cinque Accademie più belle d’Italia e non potevamo permettere che fosse fagocitata da Roma. Abbiamo reso la cultura accessibile a tutti, con le stagioni teatrali a basso costo, e non alle solite poche famiglie agiate». Sul sociale: «Frosinone è il primo capoluogo nel Lazio per spesa e investimenti nel settore dei servizi sociali, come attestato dal centro ricerche di Open Polis, anche nel 2016. Prima i soldi c’erano, solo che andavano in una sola direzione. Per noi i soldi provengono dal popolo e devono tornare al popolo, sotto forma di servizi, di opere, di strutture, oltre che di opportunità”. Sul centro storico: «Una spinta in più sarà data dal mercato coperto, ove oggi sorge il Multipiano, e dalla riqualificazione dei Piloni”. Il sindaco è tornato poi sull’operazione della centrale a biomasse che è stata sventata proprio dalla sua amministrazione: «Stavano per realizzare questa centrale in un territorio con criticità ambientali: ci siamo opposti fermamente e siamo stati gli unici. Laddove si parla di ambiente il cittadino è al primo posto». I lavori del l parco del Matusa, intanto, partiranno il 30 giugno.
«Dal dopoguerra a oggi non è mai stato creato un parco pubblico di quelle dimensioni nell’Italia centrale, di un ettaro di verde, laddove altri volevano realizzare 130.000 metri cubi di cemento per le solite speculazioni.
Continuiamo così, senza abbassare la guardia, ma con la passione civile che avete e mi avete trasmesso”, ha concluso.
Foto di GIACOMO CESTRA.