Lo scorso luglio è stata confermata la prossima chiusura dell’aeroporto militare Moscardini di Frosinone. Dopo la notizia ufficiale data dal generale Frigerio, la sezione frusinate di Legambiente torna di nuovo a chiedere con forza che venga rilanciata l’ipotesi di realizzare il parco fotovoltaico.
“Si apre dunque una nuova fase – ha fatto sapere il circolo legambientino -. La politica è ora chiamata a decidere cosa intende realizzare sui 90 ettari di elisuperficie e come riconvertire le cubature esistenti, interloquendo con il Ministero per comprenderne gli orientamenti, stante che l’area appartiene al demanio militare. Dal canto suo, la Città di Frosinone ha l’opportunità storica di riappropriarsi di una porzione significativa del territorio comunale e pianificarne la destinazione futura secondo un percorso di partecipazione che coinvolga i cittadini e gli altri soggetti interessati”.
Per Legambiente, l’idea del parco è seria, ha solide basi ed ha già ricevuto ampio consenso poiché guarda al futuro. “A nostro avviso – ammette il circolo frusinate – è innegabile che la riconversione del sito a parco fotovoltaico e polo didattico e di ricerca sulle nuove rinnovabili sia oggi, con il venir meno della vocazione aeroportuale del sito, quella di gran lunga più credibile e attrattiva”.
Si ricorda, che secondo le stime ricordate anche a Report dal presidente del Circolo di Legambiente di Frosinone Stefano Ceccarelli: “questo sito potrebbe produrre energia per i consumi domestici di 1/5 della popolazione della provincia di Frosinone”.
Non va dimenticato, poi, che secondo l’ultimo report “Comuni rinnovabili” di Legambiente nazionale, la transizione energetica, nonostante un lieve incremento, anche nel Lazio procede ancora troppo lentamente. Lo stesso presidente di Legambiente Lazio, infatti, aveva chiesto: “alla Regione di agire velocemente per permettere di sciogliere tutti i nodi burocratici che ancora ingabbiano nel groviglio autorizzato gran parte degli impianti”.
Nel commentare la chiusura ufficiale dell’aeroporto Moscardini, il circolo legambientino di Frosinone ha concluso come: “La transizione ecologica resa indilazionabile dall’aggravarsi della crisi climatica, ha bisogno di una spinta dai territori per essere attuata: il Comune di Frosinone ha oggi l’opportunità di porsi come avanguardia del cambiamento e supportare una realizzazione per la quale gli investitori farebbero la fila, presentandosi come il soggetto promotore numero uno di un progetto che sarebbe fonte di uno sviluppo economico non effimero, in cui si conterebbero solo vincitori e nessun perdente. Invitiamo dunque il Sindaco ad avviare senza indugi il dialogo necessario, in primis con il Ministero della Difesa per sondarne le intenzioni, e subito dopo con gli stakeholder del territorio (ivi incluse le aziende situate a ridosso del sito) per raccogliere idee e suggestioni su un tema strategico per il territorio”.
Elisa Rossi