Nella giornata di ieri il Commissariato di P.S. di Fiuggi, nel corso di diverse indagini, ha denunciato tre persone. I reati contestati sono resistenza a Pubblico Ufficiale, violenza privata, minaccia e atti persecutori.
Nel corso del servizio di controllo del territorio gli agenti della Volante hanno ricevuto una segnalazione di lite in famiglia e si sono portati presso un’abitazione su richiesta di una signora in preda alla disperazione perchè i suoi due figli avevano iniziato una furiosa lite. Gli operatori, giunti sul posto, hanno separato i due cercando di calmare gli animi. Uno di loro si è mostrato subito collaborativo, mentre il fratello ha iniziato ad inveire contro i poliziotti e, minacciandoli, li aggrediva fisicamente con spintoni. Richiesto anche l’intervento del personale medico che ha cercato invano di riportare alla normalità l’atteggiamento dell’uomo, disponendo il suo accompagnamento in ospedale per le cure del caso. L’uomo, già conosciuto per numerosi precedenti, è stato denunciato per resistenza a Pubblico Ufficiale.
Ancora liti familiari ed ancora due fratelli “protagonisti” di un altro caso. Ad essere denunciato per i reati di violenza privata, minaccia ed atti persecutori è un 62enne residente in un paesino dei Monti Ernici; a richiedere l’intervento della Polizia è il fratello 64enne. I fatti risalgono a fine febbraio quando il 64enne notava il fratello, munito di scala e smerigliatrice, intento a voler rimuovere la sua parabola televisiva. Nella circostanza, vistosi scoperto, proferiva parole minacciose nei confronti del consanguineo. Soltanto l’arrivo degli agenti riusciva a placare gli animi e a riportare i toni della discussione nella normalità. Come accertato dai poliziotti intervenuti, i diverbi tra i due fratelli perdurano ormai da diversi anni e l’indagato era già stato deferito all’Autorità Giudiziaria. Inoltre il denunciante riferisce anche di essere vittima, con la sua compagna, di comportamenti persecutori messi in atto dal fratello.
Infine, gli agenti hanno denunciato un 43enne per violenza privata e minaccia nei confronti della zia. Motivo del contendere è l’appartamento di proprietà del padre dell’uomo, ricevuto in donazione, ma al tempo stesso lasciato nella disponibilità della donna. La situazione improvvisamente è degenerata ed il nipote ha iniziato a mettere in atto atteggiamenti ostili nei confronti della zia, come chiudere il cancello della proprietà con un lucchetto o il rubinetto della fornitura di gas. La donna, esasperata dalla situazione e dalle minacce subite, si è vista costretta a rivolgersi alla Polizia che ha ricondotto la vicenda nei confini della legalità.