Quarta e penultima puntata del Festival di Sanremo. È la serata dei duetti, che vede 56 artisti “che ci daranno visione del loro talento”, come spiega Claudio Baglioni, poco dopo aver cantato Acqua dalla luna.
Ad aprire la serata sono Federica Carta e Shade con Cristina D’Avena. Il premio per il miglior duetto sarà infine vinto da Motta con Nada.
Ligabue omaggia Freddie Mercury
A sparigliare le carte è il “super ospite”, Luciano Ligabue, che improvvisa un simpartico siparietto con Claudio Bisio. Il rocker, poi, si è lasciato andare a un fuori programma, rientrando in scena con un mantello rosso bordato di bianco, seduto su un trono, salutando il pubblico con la mano come un re ricorda Freddie Mercury. Il cantante si è poi esibito in un suo grande classico – Urlando contro il cielo – facendo esaltare la platea dell’Ariston, e in Dio è morto, di Francesco Guccini, in uno spettacolare duetto con Baglioni.
Dopo l’esibizione di Patty Pravo e Briga con Giovanni Caccamo, è la volta dei Negrita con Enrico Ruggeri e Roy Paci. Ed è qui che Bisio, trovandosi tra due calvi, Ruggeri e Pau (cantante dei Negrita) spiazza il pubblico con una battuta che fa ridere tutti: “Su questo palco ci sono molti capelli…”. E Paci, quest’anno come l’anno scorso, portava al polso un braccialetto di colore giallo con la scritta “Verità per Regeni“.
Il Volo si esibisce con il violinista Alessandro Quarta e poco dopo sale sul palco Arisa con Tony Hadley (l’ex leader degli Spandau Ballet) e i Kataklò. I ritmi orientali si fanno invece sentire con Mahmood e Gué Pequeno. Loredana Bertè ha proposto il suo brano Cosa ti aspetti da me in compagnia di Irene Grandi, ricevendo un lungo applauso da parte del pubblico, che si è alzato in segno di ammirazione per le due cantanti.