La Ferrari potrebbe lasciare la Formula 1 dopo il 2020: è quanto ha dichiarato ieri Sergio Marchionne alla Reuters, alla luce delle novità regolamentari della categoria che martedì scorso sono state illustrate alle squadre. Qualora i vertici del Circus portassero il regolamento della massima categoria a scontrarsi violentemente con gli interessi della Casa di Maranello, le strade tra le Ferrari e la Formula 1 potrebbero così separarsi.
La Fia e Liberty Media, società detentrice dei diritti della Formula 1, ha annunciato martedì a Parigi di voler elaborare un regolamento capace di riequilibrare i proventi e fornire delle soluzioni di riduzione dei costi esecutivi per le scuderie dopo il 2020, quando sarà scaduto l’attuale Patto della Concordia con le squadre che partecipano al Mondiale. Tra le proposte per un fair play finanziario del Circus è stata inoltre avanzata l’ipotesi dell’utilizzo di una power unit più economica e meno elaborata: se ne parlerà ancora martedì prossimo, in un incontro che prevede anche il vaglio di ulteriori cambiamenti da provare a mettere in pratica in quella che potrebbe diventare la Formula 1 del futuro. Da parte sua, il presidente della Ferrari, che ha chiarito la sua posizione a favore del contenimento dei costi prospettato da Liberty Media, ha considerato però altri nodi di interesse strategico per il marchio del Cavallino Rampante, che dunque potrebbero indurrlo a valutare altre competizioni alternative ad una Formula 1 troppo lontana dai piani di sviluppo economico di casa Ferrari.
In disaccordo nello sviluppo strategico. Certo è che la Ferrari nel corso del tempo è divenuta di fatto una colonna portante della massima serie, così come il Gran Premio di Monaco, un binomio che costituisce l’essenza stessa della Formula 1. Le rosse di Maranello rappresentano l’unico team che ha sempre partecipato al Campionato Mondiale e da quel lontano 1950 la Ferrari è la scuderia che ha collezionato in pista più titoli, con 16 Campionati Costruttori, 15 Campionati Piloti e un record di 228 vittorie in gara. “La Formula 1 è parte del nostro Dna sin dal giorno in cui siamo nati, ma se il parco dove abbiamo sempre giocato cambia così tanto da diventare irriconoscibile, non voglio più giocare”, ha affermato Marchionne che, in merito ad un eventuale divorzio della Ferrari dalla Formula 1 per mano sua, ha inoltre dichiarato di volersi impegnare per costruire una possibile categoria alternativa, più razionale e innovativa. “I propositi di Liberty Media circa il contenimento dei costi sono certamente validi, ma attualmente ci troviamo in disaccordo in termini di sviluppo strategico: è indubbio quindi che, se non si riescano ad individuare una serie di circostanze i cui risultati possano beneficiare per il mantenimento del nostro marchio sul mercato e per il rafforzamento della posizione della Ferrari, noi non correremo”, ha sentenziato il manager.
Situazione in divenire. Non si tratta, ad ogni modo, di una presa di posizione già definitiva: Marchionne martedì siederà al tavolo con le migliori intenzioni per far rimanere il team nella massima serie e per far in modo che le implicazioni legate alle scelte finanziarie non si rivelino controproducenti per le sorti di tutto il Circus.
(Fonte Quattroruote)