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Ferentino – La denuncia di Giuseppe Sarracino: Il patrimonio arboreo della città è minacciato

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Il patrimonio arboreo della città di Ferentino è minacciato, non dalla presenza improvvisa di qualche forma batterica, o dall’introduzione di nuove specie di pericolosi insetti o peggio da malattie fungine ma piuttosto dalla mano pesante di personale incompetente di ditte che nulla hanno che fare con la gestione e manutenzione del verde. Platani, tigli addirittura ligustri e prunus sono oggetti d’interventi di capitozzatura che ne mirano non solo l’aspetto estetico, ma li rendono nel tempo pericoloso. Infatti, con tali operazioni la pianta perde il suo naturale equilibrio, tra radici, fusto e chioma, e “per non morire di fame”, è costretta ad attivare le gemme latenti forzando la crescita di nuovi germogli attorno al taglio, tale meccanismo richiede molto sforzo alla pianta, portandola, talvolta, alla morte; oltretutto i forti tagli effettuati alle branche provocano continui attacchi da parte di numerosi patogeni. Infine è solo un’illusione momentanea immaginare di risparmiare, perché del seguito della capitozzatura, la pianta produrrà molti, ricacci fornendo alla nuova chioma una forma disordinata, caotica e innaturale. Questi rami cresciuti velocemente saranno predisposti alla rottura. Paradossalmente, al contrario di quanto si voleva ottenere il risultato è una pianta più pericolosa di prima. Se l’albero sopravvive, richiederà costanti potature per diversi anni; se muore, deve essere abbattuto e rimosso. Piuttosto di buttare al vento denaro pubblico, sarebbe opportuno fare interventi di controllo sullo stato fitosanitario e di stabilità degli alberi di Ferentino, infatti molti di essi andrebbero risanati e alcuni abbattuti piuttosto che capitozzati, prima di ogni intervento si richiede in genere una diagnosi, ma evidentemente è chiedere troppo. La potatura è una nobile arte utilizzata nei magnifici giardini del nostro paese e invidiata per secoli da molti stranieri, oggi essa viene affidata ad improvvisati “giardinieri” che spesso causano danni irreversibili alle piante. Non è pensabile quindi che il denaro pubblico possa essere utilizzato per danneggiare un patrimonio arboreo che appartiene a tutti i cittadini, è compito soprattutto degli agli uffici tecnici affidare a ditte qualificate la manutenzione del patrimonio a verde della nostra città.
Giuseppe Sarracino
Dott. Agronomo