La forza mentale distingue i campioni dai quasi campioni. (Rafael Nadal). E per un campione come Emanuele Iannarilli aver dovuto rinunciare alla Veroli-Scanno, è stato come trovarsi su una corda sfibrata e decidere se tagliarla o continuare a tirarsi su. Aggrappate a quella corda c’erano però altre vite, altre incolumità. Perciò lui, il vincitore del record mondiale di Cross Triathlon, ha gridato coraggiosamente alla ritirata. Emanuele era entrato nel gotha della disciplina percorrendo ogni giorno, per dirla semplice, 1.5 km a nuoto nelle acque del lago, 30 km di bici e 11 km di corsa. Trenta volte l’XTerra Italy per trenta giorni, percorrendo in Km la distanza che separa Roma da Amsterdam. Sei volte l’Everest e ritorno. Doveva essere come il ritorno degli eroi sui campi di battaglia, ma le condizioni meteo hanno reso impossibile e altamente rischioso il proseguimento della traversata. Intorno alle 8.00 di questa mattina al rifornimento di liquidi e viveri posizionato a Ridotti, sotto quella che sarebbe stata l’ascesa che avrebbe portato il gruppo a Pescasseroli. Quando il gruppo, partito alle 22.00 da Piazza Mazzoli, con un trionfante vessillo ernico da consegnare all’arrivo al Comune di Scanno, dopo 44 km e a 3000 metri di dislivello, ha fiutato la ‘tempesta’ nell’aria. L’impresa, sostenuta dall’ Endurance Training e dell’ASD Ernica Veroli, è solo rimandata, nessuna resa, nessuna sconfitta. Un altro record si aggiunge così allo sportivo verolano: quello della saggezza. ‘Un campione si vede dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia’, cantava De Gregori; ed in questa decisione Iannarilli di altruismo e di coraggio ne ha dimostrato tanto. Tanto quanto la distanza che separa un semplice campione da un ‘uomo’. Il coraggio della rinuncia come un inno alla vita. Perché è proprio la vita il serto più bello con cui cingere una fronte.
Monia Lauroni