Nonostante tutto, la scuola va avanti, tenendo la testa alta. Persone reali, ragazzi, donne e uomini che sono appassionati innanzitutto della vita. E la vita vera è proprio fatta di un continuo confronto di idee, storie, persone, stagioni che passano e si rinnovano. Così capita che un sentiero stretto e impervio, come il tempo che stiamo vivendo, sia l’occasione per porre l’accento su temi forti come l’amicizia, l’amore, la solidarietà, su come le difficoltà possano diventare opportunità quando si cammina insieme. A raccontarci un giorno particolare la docente Barbara D’Alessandro: “Una splendida mattina autunnale ha fatto da cornice alla manifestazione, organizzata dalla classe I A della Sc. Sec. di I grado IC Veroli 2,sotto la direzione della Prof. Angela Avarello, in occasione del “Giorno del dono”, istituito nel nostro Paese il 14 Luglio 2013, con lo scopo di promuovere la cultura della solidarietà e stimolare la riflessione sull’importanza della donazione e della condivisione. Particolarmente significativo il nome scelto all’unanimità dai ragazzi come titolo del loro incontro “Donare ci fa sentire liberi”. Sulle note di “ Vivere a colori” di Alessandra Amoroso, i ragazzi guidati dalle docenti Paola Mignardi, Barbara D’Alessandro e Patrizia Offereti, hanno dato vita ad un momento molto suggestivo. Dall’inizio dell’anno scolastico sono passati solo 25 giorni, ma la classe I A, formata da 20 alunni provenienti da Paesi e scuole diversi, ha già ricevuto uno splendido dono: la vera “amicizia” che nasce sui banchi di scuola ma che può durare tutta la vita.I ragazzi, infatti, hanno sottolineato di non sentirsi più come estranei: i compagni e gli insegnanti sono parte di loro e le distanze e le difficoltà imposte dal COVID sono state forse l’occasione per far loro comprendere il valore dell’amicizia come un vero e proprio dono giunto all’improvviso. Originale la scelta di una frase di Madre Teresa di Calcutta “Non è tanto quello che diamo, ma quanto amore mettiamo nel dare”. Oggi , in questo periodo di emergenza sanitaria da Coronavirus, le parole di Madre Teresa rappresentano una vera e propria luce sulla volontà di tanti che hanno dato testimonianza di solidarietà, mettendosi a disposizione nell’offrire il proprio contributo personale in un periodo così difficile.“Il senso di umanità e di solidarietà vissuto in questi mesi – hanno detto i ragazzi- è stato unico e forse ci ha reso più uniti e ci ha spinto a rendere il dono una pratica quotidiana, un gesto d’amore verso gli altri ma che dona amore anche a noi stessi”. Emblematica poi la scelta del simbolo che potesse rappresentare, nel migliore dei modi, il titolo scelto per questa giornata : sono stati realizzati dei giganteschi aquiloni che hanno animato il piazzale della scuola, grazie anche ad un lieve vento che ha svolto il suo ruolo.I ragazzi hanno poi recitato la poesia “Dono” di Mahatma Gandhi che Papa Francesco ha ricordato nella sua recentissima Enciclica “Fratelli tutti” come modello per tutta l’umanità di identificazione con gli ultimi per divenire “ Fratello Universale”. La poesia è stata poi “tradotta” in tanti disegni raffiguranti i protagonisti dei vari versi come il sorriso, il sole, la sorgente, la lacrima, la vita…che sono stati depositati sotto l’albero della Pace. Ha concluso quindi la giornata il lancio di tanti palloncini colorati, simbolo del dono che, virtualmente, gli alunni hanno voluto inviare a tutto il Mondo”. E’ così che la scuola ritrova l’essenziale: riscoprendo sé stessa, ridando il vero significato al proprio nome. La scuola come tempo da riempire di bellezza, interessi, approfondimenti, fuori programma, ricerche scoperte e umanità. Nonostante tutto. C’è eroismo in tutto questo.
M.L.