Al nono giorno di clausura ormai ho guardato tutte le videocassette di ginnastica per casalinghe di Jane Fonda e Cindy Crawford del 1981 e visto tutto su Sky e Netflix. Ora sto guardando i programmi della lavastoviglie. Continuano a rimbalzare notizie da ogni capo del mondo. Ti inseguono, ti chiamano, ti tirano per la maglia, te le ritrovi nei cassetti, che sbucano dall’armadio, sotto il letto. Ora fa tanto mainstream raccontare la storia del paziente uno che è di nuovo positivo. A tre gli regalano la bomboletta. “Quando tutto questo sarà finito…” sono le prime parole che ho detto questa mattina davanto al frigo aperto. E sì, perchè ad oggi ho cucinato di tutto. Dal salato al dolce, ho fidanzato cibi che mai avrei pensato di unire in un impasto. Farine di diverso tipo, aceti balsamici, formaggi puzzolenti. Perfino ricette con il tofu che non è poi così male se ti piace il polistirolo. Ho pulito e ripulito, lucidato, disinfettato, ordinato, cambiato disposizioni ai mobili. E’ tutto tristemente impeccabile che adesso sto rispolverando con le pinzette. Assisto stupefatta e distaccata alla nascita delle nuove categorie di ’illustrissimi’; l’altro giorno la pizzicagnola del mio paese ha postato “STATEVENE A CASA” e adesso è in lizza per il Nobel per la Medicina. Ce la faremo, andrà tutto bene dicono, ma il futuro dipende dai nostri comportamenti. A questo proposito consiglio fortemente a tutti voi di restare a casa. Così io posso uscire.
M.L.