HOMEPAGE CRONACA Diario di Giorni di ordinaria Epidemia – Giorno 21

Diario di Giorni di ordinaria Epidemia – Giorno 21

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 E siamo a tre. Tre settimane. Questa è iniziata bene: ho finalmente trovato il lievito madre, ma come l’ho portato a casa ha cominciato a rompere che c’era disordine. Belle notizie di solidarietà, di quelle che ti scaldano il cuore, anche dal mondo del calcio: per l’emergenza Covid sono in arrivo i rigori sospesi per la Juventus. Imperativo della settimana, mantenere le distanze. In questi 21 giorni è iniziata praticamente la mia trasformazione. Mi attacco come una forsennata a tutti i canali di informazione possibile, compresi i canali di tv generalista, che tanto ormai tutto fa brodo. Salgo e scendo come sulle montagne russe: dal sollievo al terrore vero. Passo la notte a farmi venire incubi a tema e guardo con strana diffidenza chiunque abbia anche solo un vago raffreddore. Mi metto le ultime tre mascherine, scivolo come una fuggiasca lungo i muri trattenendo il respiro per raggiungere supermercato e farmacia e mi misuro la febbre praticamente ogni tre minuti con doppio termometro. Che ne è stato di me? Ogni sera prima di dormire uno scenario apocalittico si palesa davanti ai miei increduli occhi. Alla mente arrivano in sequenza il carretto con la povera Cecilia adagiatavi sopra dalla madre prossima alla stessa sorte nel capitolo dedicato alla peste da Manzoni, a seguire immancabile per identico argomento la Peste di Camus. Di primo mattino mi sveglio con la mente già in attivo e mi chiedo se magari, per fare l’intellettuale a tutti i costi razionale, mi sono fatta fregare l’ultima Amuchina e pure l’ultimo litro di latte. Se non ci sono nuove conferenze di Conte o altre segnalazioni di assembramenti di runner, per oggi possiamo chiuderla qui.

M.L.