Andare o non andare al supermarket? Questo è il problema. Uno vorrebbe sempre gratificarsi con i propri piatti preferiti. Ingredienti sempre freschi e altri generi di conforto. In realtà la sola idea di uscire di casa, fare la coda, stare attenti alle distanze e agli sputacchi, mi fa andare in crisi nervosa. Ho provato a fare la spesa online. Un saluto da lontano al corriere, sacchetti in quarantena per il tempo indicato dal Prof. Burioni e passa la paura. In realtà il traffico ed i tempi di attesa sono paragonabili all’apertura delle vendite dei biglietti di un concerto dei Led Zeppelin a San Siro. Sta succedendo una cosa strana: non possiamo avere un contatto, ma siamo in perenne ricerca di contatti. Oggi ho trascorso la maggior parte del tempo a chattare con l’intera rubrica. Dai parenti sparentati da quando ho imparato a discernere il bene dal male, agli amici che non sentivo da anni e se non li sento da anni un motivo ci sarà! Più o meno le conversazioni hanno tutte il medesimo tenore da bollettino giornaliero della Protezione Civile. “Come stai? Eh siamo messi male….quanti casi ci sono da te ? Guariti? Morti? Tutti questi interessantissimi discorsi si concludono con un laconico “Ok ci aggiorniamo. Dopo il Coronavirus maxi rimpatriata!”. Tu sai che è una bugia dettata dalla nostalgia del momento. E’ che la vita può e deve andare avanti e tu ti aggrappi ad ogni cosa. Io ad esempio sto collezionando autocertificazioni.
M.L.