Oggi è domenica. Tutto sommato ci stiamo comportando bene. Nel mio paese il centro sembra una Piazza di De Chirico. Tutti a distanza, coperti, furtivi, sfuggenti. Anche tra amici. Persino le macchine parcheggiate in strada rispettano la distanza minima imposta per decreto. La vita ci è cara, molto più di quanto crediamo. Stiamo imparando ad apprezzare le azioni minime, la lentezza, gli insegnamenti del poco. Si rispetta la casa, il suo calore fedele e tutte le cose che al suo interno noi siamo che si scoprono ignote. Resistiamo. E arriverà maggio, con i suoi turbini di petalo di fiori di ciliegio che somigliano a leggere nevicate tra il sole e i profumo dell’erba bagnata al mattino. E torneranno anche i giorni di pioggia con l’alito che appanna i vetri di una stanza scura. E arriverà, prima o poi, il tempo di sedersi a pensare a questa lunga battaglia e agli atti di silenzioso valore che il tempo e la storia implacabilmente cancelleranno. Rimarranno poche parole, nel cuore di chi vorrà ricordarle. E poi sarà di nuovo il grande oblio. Penseremo che abbiamo fatto quello che abbiamo potuto, anche se non è bastato. Nessuno di noi cambierà. Dimenticherà e questo deve bastare.
M.L.