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Il Covid non ferma la brama del sapere. Nasce a Sora l’Università Popolare

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Il coraggio intellettuale di fare cultura. In uno dei momenti che ci vede tutti chiusi in una scatola, a Sora nasce l’Università Popolare, in acronimo APS. Da una libera iniziativa di un gruppo di persone, tra cui docenti, registi, artisti, esponenti della società civile e professionisti in vari settori. Una ‘scuola’ della gente e per la gente, al di fuori di pregiudizi e preconcetti, uno spazio dove non esiste una separazione netta tra discenti e docenti. E’ questa la ‘cultura’ per l’APS: attivare i saperi latenti del territorio attraverso corsi incentrati su temi socialmente rilevanti. Contribuire cioè mediante l’attività didattica all’elevazione civile e culturale della persona e della collettività. Non parliamo delle cappelle sistine del pensiero, le architetture inossidabili della scienza, i satelliti in orbita, gli algoritmi euclidei, qui si parte da principi più ‘bassi’ e proprio per questo più elevati: comprendere per capire. E non si tratta di un ‘urlo qualunquista’ come potrebbe apparire in un primo momento, ma si potrebbe meglio definire come una lezione seduti al bar affianco alla gente comune per raccontare ciò che si vede e ciò che sente dire, offrendo una base per comprendere. Le parole sono incantesimi, magie potenti, soprattutto quando sono nelle mani di chi sa come combinarle. Il mondo è fatto di parole. Con le parole un uomo ne può rendere felice un altro o spingerlo alla disperazione.Suscitano affetti, cantano, recitano, feriscono, insegnano. A volte santificano, a volte ingannano. La parola convince, placa e mente. Le parole meritano rispetto, sono compagne di viaggio utilizzate bene solo da chi ha la capacità di tenerle a braccetto con la confidenza di un vecchio lupo, abile navigatore nel mare delle idee. Comprenderle per essere migliori nelle dinamiche quotidiane della nostra società. Serve saper guardare ed ascoltare il mondo lì fuori e chi ci passa accanto. Serve saper vestire panni altrui, dare le giuste parole. Serve saper recuperare la storia per rielaborarla e farne materia viva. Serve immaginazione. Serve comprensione. Serve lentezza e coraggio per diventare migliori. Fedeli al mantra ‘Il sapere è verità e bellezza’, i corsi si svolgeranno on line; prima di Natale è in programma l’inaugurazione dell’anno accademico ed a breve le informazioni necessarie per salire sull’arca del cambiamento già salpata verso orizzonti inesplorati, affidata ai venti benevoli della Cultura. Intanto sono già stati eletti alle cariche sociali Gabriele De Ritis (Presidente), Dionisia Andreucci (Vice Presidente e Tesoriere), Ivano Capocciama (Segretario), Rosella Di Fazio e Antonella Evangelista (Consiglieri).. C’è bisogno di comprendere ed aprire la mente della gente comune per non lasciare che di uomini, cose e luoghi resti solo una strada di ghiaccio che lentamente evapora.”Da qualche parte, qualcosa di incredibile attende di essere conosciuto” Carl Sagan.

Monia Lauroni