A Veroli c’è un coro che non si arrende alle restrizioni imposte dalla pandemia e che fa le prove in streaming. Una stanza virtuale per coltivare il canto all’epoca di Covid 19. E se non è questa un’idea che sposa genialità e resilienza del bello allora nessun’altra lo è e poche le assomigliano. L’idea, balenata nella mente fertile del direttore del coro di Veroli ‘Gaudete in Domino’, Maestro Luigi Mastracci e messa a punto nei particolari con la collega direttrice del Coro CAI di Frosinone, Maestro Giuseppina Antonuccci, è semplice quanto straordinaria: per colpa del Coronavirus i cori, assembramenti per antonomasia, non possono più provare né esibirsi? Bene, allora lo si fa con Jitsi Meet, piattaforma per forum divisa in stanze, e lo si fa proprio dividendo quelle stanze virtuali per le sezioni del coro. Due sessioni di prove, il martedì con le voci maschili, tenori dalle 21 alle 21.30 e bassi fino alle 22 e il giovedì ipso modo con le voci femminili, soprani e contralti. Tutto con una ‘stanza’ in più, quella da cui il maestro Mastracci dirige con tablet davanti agli occhi e pianoforte davanti alle mani. Il contatto che ne scaturisce, al di là dei risultati tecnici che ci sono e si sentono perché consentono sessioni di aggiornamento e rifinitura altrimenti impossibili, è commovente, ardito e sperimentale. L’effetto è fortissimamente simbolico di una lotta che, quando c’è di mezzo il canto, non può che condurre alla vittoria, una vittoria contro Covid che presto, è l’augurio che passa da questa bellissima storia ernica, scavalcherà le belle voci di chi non si è voluto arrendere alla carcerazione emotiva a cui avrebbe voluto condannarci. Sentirsi vicini attraverso la musica, non perdersi e continuare a cantare con lo stesso ardore che i cantori del coro ernico hanno sempre messo in campo durante le loro esibizioni. Una sala prove virtuale ed un diapason speciale per accordare su di un’unica nota tutte le emozioni. E così, mentre le cronache galoppano e allontanano, il coro del maestro Mastracci si ferma e intona momenti di liberazione dall’angoscia, per cantare la gioia di sentirsi insieme. Prove di vita, lezioni di ‘famiglia’, dove la nota stonata si nasconde dietro il severo rigore che, fuori, vorrebbe separare dal mondo.
Monia Lauroni