E’ stata la chiesa dedicata al SS. Salvatore a ricevere le confraternite della diocesi Anagni Alatri che hanno partecipato al XXX cammino di fraternità e che sono stati accolte con fraterna amicizia dai componenti della confraternita locale “San Rocco e della buona morte”.
I confratelli e le consorelle, dopo aver lasciato i giardini di “Oreste Cicalè”, si sono incamminati per raggiungere la bella chiesa parrocchiale che risulta costruita alla metà del XV sec. grazie all’interessamento di papa Martino V della famiglia dei Colonna.
A riceverli è stato Filippo Rondinara, come referente del coordinamento delle confraternite per il Lazio e il giovane parroco Don Alessandro Tannous, che, dopo il saluto, ha illustrato la storia della chiesa che porta il nome di SS Salvatore che appare già in un documento del 1252 e, ancora prima, al tempo di S. Domenico Abate (X-XI) sec.
Non solo: Don Alessandro ha precisato che alcuni materiali usati per la sua edificazione sono stati prelevati dalla Basilica di San Giovanni in Laterano di Roma, (in origine anch’essa dedicata a SS. Salvatore), che era stata gravemente danneggiata da due incendi quali il portale principale con la scritta dedicatoria ed un’acqua santiera che si trova alla sinistra dell’entrata principale.
Dopo il saluto, Mons. Alberto Ponzi vicario della diocesi di Anagni-Alatri nonché responsabile delle confraternite della diocesi, che ha portato anche il saluto del Vescovo Mons. Loppa e di Antonio Palone, vicecoordinatore per il Lazio della confederazione delle confraternite d’Italia, di Filippo Rondinara come referente del coordinamento delle confraternite per il Lazio , ha rivolto ai presenti alcuni insegnamenti adatti alle possibilità di ciascun componente delle confraternite quali: la via verso la santità, la centralità della carità, la vigilanza, la preghiera e il discernimento, la presenza attiva nelle parrocchie di appartenenza nello svolgimento delle loro funzioni ed attività è seguito il saluto del primo cittadino dott. Mauro Bussiglieri che ha rivolto un sentito ringraziamento a tutti i presenti, in particolare ai cittadini di Collepardo e alla confraternita di San Rocco e della buona morte per aver preparato tutto nel migliore dei modi questo cammino che purtroppo è stato annullato dalla pioggia.
La Santa Messa è stata concelebrata dal parroco don Alessandro e presieduta da don Alberto Ponzi che si è soffermato sui brani delle letture del giorno e ha auspicato che le Confraternite dedichino grande attenzione alle parrocchie di appartenenza e alle varie forme di carità.
Ad ogni priore delle confraternite presenti è stato consegnato un attestato di partecipazione dalle mani del cassiere Bruno D’Alatri e di Mons. Ponzi il quale ha ringraziato tutti presenti e un ringraziamento speciale lo ha voluto dedicate alla confraternita di San Rocco e della buona morte, al sindaco e al coordinamento diocesano per aver preparato il raduno.
Al termine c’è stato il passaggio del bastone di fraternità tra la confraternita di San Rocco e della buona morte di Collepardo e la confraternita dei Sette dolori e Pia Unione di Alatri che il prossimo anno ospiterà il 31° raduno delle Confraternite.
Le confraternite, da tempi remoti, rappresentano una forte e valida presenza in seno alla chiesa per l’unità di intenti e di programmi che i fratelli condividono, testimoniando fede e servizio a Dio, animando processioni e feste patronali, mantenendo vivi usi e costumi che si tramandano di generazione in generazione e i Cammini di fraternità serviranno a contribuire alla formazione, alla fraternità e all’accrescimento dello zelo nel servizio di Dio e dei fratelli, secondo le direttive dello Statuto delle singole Confraternite.
Nel loro seno ci sarebbe bisogno, tuttavia, di nuova linfa vitale che i giovani possono dare con il loro entusiasmo e soprattutto con la scelta gioiosa di appartenere sì ad una confraternita, ma anche di essere fratelli di tutti. In questo mondo che vede purtroppo una perdita irreparabile di valori morali e religiosi, sarà motivo di conforto vedere riprendere una consuetudine pluricentenaria che vedrà accomunati uomini e donne di buona volontà.
pm