Emergenza incendi, emergenza sanitaria. L’associazione Medici di Famiglia per l’Ambiente di Frosinone e Provincia, a firma dei Dott. Giovambattista Martino, Benedetto Ianello e delle Dott.sse Teresa Petricca e Marzia Armida in una nota allertano, relativamente agli incendi che stanno distruggendo gran parte del territorio boschivo della provincia da nord a sud e da est ad ovest, circa gli effetti sulla salute da inevitabile ed atteso innalzamento delle concentrazioni delle polveri sottili, oltre una miriade di ulteriori altri componenti tossici secondari alla combustione.
“La ricaduta sanitaria viene ipotizzata sia in acuto che in cronico. La combustione del patrimonio boschivo, oltre la produzione di sostanze tossiche respirabili, comporta una riduzione della produzione di ossigeno che si affianca ad un aumento della anidride carbonica (CO2) con aumento diretto dell’effetto serra e delle sue ulteriori conseguenza sul clima e sulla salute.
Non con gli impianti a biomasse, strumentalmente indicati come produttori di energia a secondaria bassa emissione inquinante di CO2, ma con serie politiche di salvaguardia e di potenziamento del verde già esistente e con programmi di forestazione intensiva che riguardino anche le nostre città, ridurremo l’anidride carbonica ed aumenteremo l’ossigeno disponibile, migliorando sicuramente la qualità della aria che respiriamo. Nel contempo segnaliamo che in questi nefasti giorni di incendi, i monitoraggi ufficiali e normati dell’aria non mostrano i risultati attesi e prevedibili relativi l’aumento delle polveri sottili.
Le centraline ARPA, nella fattispecie, posizionate nei soliti conosciuti siti, hanno riportato, nelle due ultime settimane esaminate e fino a tutt’oggi, valori di PM costantemente nella norma a fronte di importanti e vasti territori della provincia che quotidianamente sono stati e sono invasi dai fumi densi e persistenti prodotti dagli incendi.
Laddove non vengano forniti dati ufficiali reali sull’inquinamento dell’aria da incendi, non potranno essere prese le dovute precauzioni sanitarie. Le centraline ARPA, a nostro avviso, non danno idea di quanto stia accadendo in termini di produzione di veleni e di ricadute sulla salute, forse perchè lontane dai luoghi dei disastri. L’Associazione Medici di Famiglia per l’Ambiente di Frosinone e Provincia, per concretizzare una vera azione preventiva e terapeutica, si è per proprio conto dotata di un sistema di monitoraggio a mezzo di sensori con rilevazione informatizzata per le PM 10, PM 2.5, PM 1. Di fatto è stata costituita una rete con modalità di rilievo continuativo nelle 24 ore di dette polveri sottili.
Tale metodo di osservazione risulta rappresentativo delle dinamiche che sottendono l’inquinamento dell’aria, trattandosi non di rilievo di media giornaliera come avviene per le centraline ARPA, ma di valori assoluti calcolati momento per momento, a dare un’informazione realistica ed immediata della situazione. Necessitiamo di dati per la valutazione delle ricadute sulla salute e senza i quali gli incendi saranno unicamente considerati nel solo aspetto distruttivo di flora e fauna.
In questo momento particolare i dati rilevati dai sensori localizzati nei territori vicini agli incendi, ci indicano di mantenere alta l’attenzione in relazione ai possibili danni alla salute e di incrementare l’attività di monitoraggio delle emissioni per avere un quadro il più accurato possibile dei fenomeni in atto. Gli incendi stanno concretizzando, a nostro avviso, un situazione anomala e pericolosa, poiché stanno determinando, infatti, una persistenza continuativa di inquinati tossici in atmosfera, che va ben oltre gli incriminati periodi invernali.
Come medici esprimiamo la nostra sincera preoccupazione per la salute. Come cittadini ci sentiamo aggrediti e vilipesi da eventi che apparentemente naturali, sottendono spietatezza e mancanza di rispetto verso l’altrui esistenza”.